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Un piano assistenziale individuale per il malato cronico

Con la Riforma cambia la figura del medico di base - A spiegarlo l'assessore regionale Gallera con il dg Lombardo...

La "Riforma Sanità" cambia la cura del paziente cronico e fragile. Recentemente la giunta regionale ha approvato una delibera che concretizza il principio cardine della riforma: "prendersi cura". In questo contesto il medico di base è tra le figure che subirà una totale rivoluzione. 

A spiegare le novità, in un incontro mirato,  Giulio Gallera l'assessore al Welfare di Regione Lombardia con Massimo Lombardo il direttore generale dell'Asst Ovest Milanese.

Con loro, nella sala dell'Enjoy Fit Center di via Turati a Cerro Maggiore, il dottor Cornelio Turri responsabile della MMG – associazione medici Legnano. Ad aprire la serata ci penseranno Stefano Palumbo di Energie in comune e Antonio Lazzati, consigliere comunale ed ex sindaco di Cerro Maggiore.

All'incontro organizzato dalle associazioni Gst, Energie in comune e Insieme per Cerro e Cantalupo hanno partecipato medici di base e responsabili di associazioni del settore medico del territorio.

Il nodo cruciale della riforma, che la giunta Maroni ha approvato nell'agosto 2015, secondo Gallera «è il passaggio dal concetto di cura del paziente al prendersene cura. Con questo nuovo sistema, quindi, la riforma inizia a passare dalla teoria ai fatti».  Nei prossimi mesi l'Ats (ex Asl) invierà ad ogni paziente cronico una lettera: «In questo modo il malato, potrà scegliere da quale medico di famiglia poter essere "preso in carico" – spiega l'assessore lombardo al Welfare -. La seconda fase prevede l'organizzazione piano assistenziale individuale" che sarà gestito dal medico curante, con riduzioni anche per le liste d'attesa. L'ospedale percepirà ogni anno dalla Regione una somma per la copertura di visite ed esami che il malato sosterrà annualmente. La struttura  che si occuperà del paziente cronico percepirà una cifra pari all'8% della tariffa del caso specifico​».

«Non siamo più azienda ospedaliera ma dal 2016 siamo Azienda sociosanitaria ospedaliera  – è intervenuto il direttore generale Lombardo – che mette insieme la parte di medico acuto con pazente cronico perciò dobbiamo raccordare tutti i servizi sul territorio. A tal proposito, abbiamo inziato a realizzare la cittadella della sussidiarietà che sta prendendo forma nel vecchio ospedale di Legnano dove si stanno raggruppando una serie di servizi». Un progetto quest'ultimo che sarà completato nel tempo e che vedrà gli storici edifici del vecchio nosocomio riprendere vita.

Il Medico di base diventerà una figura centrale: «La riforma è stata una vera rivoluzione che ci permetterà di avere un ruolo più attivo nella cura del paziente cronico – commenta il dottor Turri -. Adesso dovremo capire come cambierà sul lato pratico il nostro ruolo di medici generici. Secondo la riforma sarà il gestore della presa in carico concorderà le attività da svolgere e non prescriverà solo gli esami ma dovrà organizzarsi per attuare un piano di presa in carico e per far ciò dovrà trovare una collaborazione con altri medici generici e strutture​ medico infermieristiche».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Febbraio 2017
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