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Emilio, il manichino per migliorare la cura del paziente

Da giugno 2016 è il protagonista di una serie di simulazioni realizzate negli Ospedali di Legnano...

Lo hanno chiamato “Emilio”, per dargli una veste di umanità. E’ un manichino di ultima generazione, costa 10mila euro, è dotato di sintesi vocale e dunque in grado di emettere suoni, oltre a presentare alterazioni di parametri vitali, a seconda dello scenario impostato dall’istruttore.

E’ un paziente virtuale politraumatizzato in modo importante: può restare intrappolato fra le lamiere in un incidente stradale, schiantarsi contro un muro, precipitare al suolo, essere investito in bicicletta. Può essere uomo o donna, magari in attesa di un bimbo.

Da giugno 2016 è protagonista di una serie di simulazioni realizzate agli Ospedali di Legnano e Magenta, che vedono protagonisti infermieri e medici di diverse specialità. Perché l’obiettivo è uno solo: curare sempre meglio pazienti gravi e gravissimi.

In una nota pubblicata di seguito il dottor Danilo Radrizzani, direttore della Terapia Intensiva dell’Ospedale di Legnano, spiega le finalità del progetto.

Il trauma maggiore rappresenta la prima causa di morte al di sotto dei 40 anni. La gestione di questo tipo di paziente è molto complessa in quanto strettamente tempo dipendente e coinvolgente più figure professionali, che devono interagire insieme in modo coordinato e rapido. La nostra ASST Ovest Milanese accoglie un elevato numero di traumi ogni anno (circa 130 con scala di gravità medio-elevata) e tale numero è in costante aumento anche grazie all'attivazione della piazzola dell'elisoccorso antistante il Pronto Soccorso. Come evidente dalla letteratura internazionale, la formazione continua del personale medico ed infermieristico coinvolto nel trattamento del trauma maggiore è essenziale per assicurarne un trattamento ottimale, riducendo mortalità e morbilità. Negli ultimi anni la proposta formativa della nostra Azienda si è arricchita con la costituzione di un “Trauma Team” dedicato alla gestione del trauma maggiore e di audit periodici di revisione dei casi più

interessanti in cui tutti gli specialisti coinvolti possono confrontarsi ed aggiornarsi sulle linee guida più recenti. Sono stati organizzati inoltre corsi sulla gestione del politrauma aperti ai diversi specialisti coinvolti (medici ed infermieri del Pronto Soccorso, anestesisti rianimatori, chirurghi, pediatri, ortopedici, radiologi) e basati prevalentemente sulla simulazioni di casi realmente accaduti.

La simulazione infatti risulta ad oggi essere il metodo più efficace per addestrare il personale alla gestione di pazienti tanto complessi. Credendo nell'importanza di tale progetto formativo, l’ASST Ovest Milanese si è recentemente dotata di un manichino avanzato (Mega Code Kelly, Laerdal) che permette una più realistica simulazione del caso traumatico, permettendo a tutte le figure professionali di addestrarsi nell'esecuzione di manovre invasive salva vita e di esercitarsi nella gestione coordinata del politrauma secondo le linee guida internazionali.

Tale manichino è in grado di simulare alterazioni dei parametri vitali e dell'esame obiettivo come in un vero paziente: attraverso un controllo in remoto infatti l'istruttore può guidare il caso clinico a seconda delle scelte dei discenti lasciando in tal modo piena libertà agli operatori e rendendo il tutto molto più realistico ed utile. Fino a oggi hanno partecipato al corso politrauma 75 tra medici ed infermieri e l'intenzione è di formare la restante parte del personale nei prossimi 2 anni, con gruppi di docenti dedicati sia nel presidio di Legnano che di Magenta, ampliando tra l’altro le simulazioni anche ad altri ambiti dell’emergenza urgenza.

Danilo Radrizzani, Direttore della Terapia Intensiva dell’Ospedale di Legnano

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Marzo 2017
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