Cyberbullismo: la vittima “stritolata” dal popolo del web
Il cyberbullismo è un'azione di mobbing: a parlarne il dottor Travasso dirigente medico del Cps parabiaghese...
Il cyberbullismo è un'azione di mobbing e la vittima viene "stritolata" dal popolo del web. Ne è convinto il dottor Bruno Travasso, dirigente Medico del Cps di Parabiago.
Il medico in occasione della giornata contro il cyberbullismo, ha commetato: «Il bullismo non è una malattia, è un problema psicologico e sociologico legato alla ragione. Non è cambiato l'atteggiamento tra adolescenti, ma la potenza del mezzo con cui si diffondono insulti, immagini offensive e lesive nei confronti di un proprio coetaneo».
Il medico ha inquadrato il problema attraverso le note affermazioni del filosofo Umberto Eco «Non c'è dubbio – commenta Travasso -, i social hanno aumentato la forza delle "legioni di imbecilli"».
Il mobbing su internet in pochissimo tempo porta le vittime a vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese su media diversi. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, tra i ragazzi che usano il cellulare il 5,9% ha denunciato di avere subito almeno una volta azioni diffamatorie tramite i consueti mezzi di socializzazione digitale.
I ragazzini sono coscienti della potenza del mezzo di comunicazione, pur non avendo la consapevolezza del danno che possono provocare. «Prima c'era il ciclostile – commenta il medico – mentre, oggi l'insulto viene twittato o postato a tutto il mondo. Per questo il cyberbullismo è come il mobbing: si muove in modo oscuro e non critico. La vittima è stritolata dal movimento del "popolo", e può arrivare alla depressione, disturbi della personalita. Subisce uno stato di sofferenza tale che può arrivare al disturbo mentale».
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