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Emergenza coronavirus a Cerro Maggiore, ancora polemica tra opposizioni e giunta

Le opposizioni tornano a muovere pesanti critiche alla giunta Berra sulla gestione dell'emergenza coronavirus - Nel mirino ancora una volta la situazione delle RSA

Continua la bufera politica sulla gestione dell'emergenza coronavirus a Cerro Maggiore, con le opposizioni – consiliari e non – che tornano a muovere pesanti critiche alla giunta Berra. Ancora una volta, nel mirino delle opposizioni c'è la situazione delle RSA del paese, con Antonio Lazzati, Piera Landoni, Roberta Cè, Calogero Mantellina, Alex Airoldi e Marina Lazzati che tornano a criticare la comunicazione istituzionale di Palazzo Dell'Acqua.

[pubblicita]Se nei giorni scorsi era arrivato il primo "J'accuse" al sindaco, ai sei esponenti politici non è piaciuto, per usare un eufemismo, nemmeno l'ultimo aggiornamento fornito dalla prima cittadina sui casi di contagio nelle strutture residenziali sul territorio comunale. «Nonostante i 40 morti nelle RSA di Cerro e Cantalupo solo nel mese di aprile, il sindaco, nel suo ultimo discorso social sulla situazione dei contagi, non fa alcun cenno a questi decessi, non un commento, semplicemente li ignora – sottolineano le opposizioni –. Non una parola per il dolore delle famiglie che hanno perso i loro cari, non un pensiero per i defunti. Si accalora solo quando parla dei tamponi, acquistati ed effettuati dalle direzioni delle case di riposo, per i solleciti da lei fatti per ottenerne gli esiti. Ribadisce con forza che "tutti i pazienti e il personale sono stati tamponati". Ma puntualmente nelle ore successive arrivano le smentite, via social, via telefono, dalle persone direttamente coinvolte, che sostengono il contrario. E per l’ennesima volta non si può non restare attoniti di fronte alle certezze "granitiche" del nostro primo cittadino!».

Insomma, Antonio Lazzati, Piera Landoni, Roberta Cè, Calogero Mantellina, Alex Airoldi e Marina Lazzati tornano a chiedere «un’informazione trasparente e tempestiva», puntando il dito contro la mancanta comunicazione dei dati su decessi e contagi in paese a causa del virus. E lo fanno sottolineando che «la comunicazione istituzionale, specialmente in queste situazioni di emergenza, è di estrema importanza e delicatezza perché le informazioni che il sindaco dà alla cittadinanza, hanno il valore dell’ufficialità e quindi devono essere veritiere, basate su riscontri oggettivi e soprattutto attente alle ricadute che le stesse hanno sulla popolazione. Se sono tardive, omissive o, peggio, vengono smentite da fonti informate diventano dannose per l’istituzione e per i cittadini».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Maggio 2020
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