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Potenziamento Rho-Gallarate, Marazzini: “Un’opera che sconquassa il territorio”

L'ex consigliere comunale vicino al Movimento 5 Stelle, Giuseppe Marazzini, condivide l’azione dei meetup locali che hanno preso le distanze dalla posizione dei "piani alti" del movimento

[pubblicita]    L'ex consigliere comunale vicino al Movimento 5 Stelle, Giuseppe Marazzini, condivide l’azione dei meetup locali che hanno preso le distanze dalla posizione dei parlamentari Riccardo Olgiati e Niccolò Invidia e del consigliere regionale Massimo De Rosa, che avevano accolto con favore lo sblocco di 500milioni di euro da parte del CIPE per il potenziamento della linea Ferroviaria Rho-Gallarate. 

[pubblicita]In un lungo articolo, dal titolo "la Ferrovia che non c'è" pubblicato sul sito Diario Legnanese Marazzini spiega le ragioni della sua contrarietà all'opera contestando, in particolare, una mancata analisi dei costi e benefici che dovrebbe giustificare un intervento che «utile per pochi e che sconquassa il territorio». Di seguito l'articolo integrale.


Il ministro Danilo Toninelli e l’onorevole Riccardo Olgiati hanno profuso grande entusiasmo per i 500 milioni  di euro sbloccati per la mini grande opera sulla tratta ferroviaria Rho-Vanzago Parabiago. Non c’è ancora nulla di concreto ma secondo l'ex consigliere «l’entusiasmo dei vertici del M5S è alle stelle. I meetup del M5S di alcuni comuni del legnanese non hanno però condiviso tale entusiasmo, anzi hanno marcato le distanze, richiamando i rappresentanti nazionali alla coerenza ed all’ascolto della base. Oltre al dissenso i meetup locali hanno sposato le forti preoccupazioni del comitato popolare Rho-Parabiago, contrario all’opera con motivazioni tecniche e gestionali ineccepibili.

Senza ripercorrere le varie fasi della vicenda iniziata oltre dieci anni fa, i governativi del M5S ci raccontano, con toni trionfalistici, che sta per iniziare una nuova fase e questa volta risolutiva dei problemi dei pendolari. Se poi verrà giù qualche casa, il treno passerà nel soggiorno ed altissime barriere oscureranno le finestre fino a 10 metri di altezza, poco importa.

Solo 5 anni fa i deputati del M5S nelle commissioni Trasporti e Ambiente (21.7.2014) consideravano tale opera devastante e utile per pochi. Ora i pochi, e mi riferisco al comitato pro quarto binario che finito nelle mani della politica è diventato una lobby, sono diventati essenziali per giustificare un’opera che
sconquassa il territorio.

Sacrificare la volontà di moltissimi cittadini che sono contrari e critici verso l’opera, e non solo di quelli coinvolti nella devastazione, è un gioco politico pericoloso. Ripensamenti o cambi di direzione possono avvenire, in alcuni casi sono necessari, ma nel caso che stiamo trattando il cambio di direzione va ben
motivato e dev’essere convincente, elementi che non si trovano nella scelta fatta dai parlamentari del movimento. 500 milioni per la tratta Rho-Parabiago (9 Km), non sono pochi e di una analisi dei costi e benefici non se ne parla.

Ad esempio, è stata fatta una stima su quanto diminuirà il traffico veicolare da e per Milano? Da oggi a 10-15 anni come sarà il flusso del pendolarismo ferroviario? Come verranno risolte le emergenze tecniche sulla tratta Parabiago-Gallarate-Varese dato che rimarrà così com’è ancora per lunghissimo tempo? Quali sono i motivi ostativi che impediscono una manutenzione efficiente ed
efficace (manutenzione ordinaria, straordinaria, conservativa ed innovativa) delle tratte in questione? Quella di non fare nessuna analisi dei costi e benefici è una scelta politica che va contro gli interessi di una vasta comunità. L’intera opera &;Rho-Vanzago- Parabiago-Gallarate&; se realizzata non solo spazzerà via parecchie abitazioni ma sconvolgerà un intero sistema territoriale sotto il profilo urbanistico, sociale e di qualità della vita. Meglio sarebbe mantenere una ferrovia a basso impatto ambientale (rumore e vibrazioni) e di maggior sicurezza (deragliamenti) e studiare la fattibilità di nuovi tracciati.

I guru del M5S difficilmente ammetteranno di avere torto e continueranno per la loro strada ma ciò nonostante un serrato confronto è necessario per ristabilire un corretto e democratico rapporto tra governati e governanti. Il dissenso è la giusta medicina per guarire il M5S dall’ossessione governativa. Troppi giri di valzer sulla TAV ed altre “porcate” leghiste. Come mi sento vicino alle popolazioni che sono contrari alla TAV, nello stesso modo condivido l’azione dei meetup locali che hanno criticato il giro di frittata dei portavoce istituzionali del M5S di grado più elevato.

L’intervento è stato scritto alcune ore prima dell’annuncio di Salvini della messa in crisi di Governo. Il Governo Conte, Di Maio e Salvini è finito a torte in faccia. Di Maio e i governisti a tutti i costi escono da questa esperienza con le ossa rotte. Che fare? Invece di esaltarsi per 50 miliardi di euro bisogna pensare a 50 miliardi di idee per salvare quello che c’è ancora di buono nel Movimento.

Giuseppe Marazzini

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Agosto 2019
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