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Salvini: “Temo che Legnano dovrà tornare al voto”

Il ministro dell'Interno, a Nerviano per la fiera di San Fermo, ha commentato le vicende giudiziarie legnanesi che hanno coinvolto il sindaco Gianbattista Fratus

Si fa sempre più concreto lo scenario del voto a primavera 2020 per Legnano. La richiesta di tornare alle urne era tornata a farsi sentire dopo che nei giorni scorsi il Consiglio di Stato aveva rimandato a settembre la decisione sul ricorso presentato da Alessandro Carnelli, e ora è lo stesso ministro dell'interno Matteo Salvini, presente lunedì 5 agosto alla fiera di San Fermo di Nerviano, a confermare che per la Città del Carroccio si profila una nuova tornata elettorale.

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Matteo Salvini vicepremier Lega alla Fiera di San Fermo Nerviano 4 di 19

«Faccio quello che la legge mi dice di fare: se bisogna procedere, bisogna procedere – ha confermato il titolare del Viminale, chiamato ad esprimersi sullo scioglimento del consiglio comunale, il cui iter è stato avviato lo scorso 12 luglio dal prefetto di Milano Renato Saccone –. Faccio il ministro: il sindaco può essere bianco, giallo, rosso o verde ma la normativa è questa e quindi temo che ci dovranno essere nuove elezioni a Legnano». 

[pubblicita]Si intravede quindi l'ultimo atto per una crisi che ormai da mesi sta tenendo in scacco non solo l'agorà politico-amministrativa legnanese ma l'intera città. Anche se rimane ancora da sciogliere il nodo dei tempi, con le "canoniche" due o tre settimane richieste dalla procedura che, dallo scorso venerdì 2 agosto, sono ormai state superate.

Il vicepremier non ha però risparmiato l'ennesima "stoccata" alla magistratura, proprio parlando di Legnano. «É incivile andare avanti per mesi nell'incertezza bloccando un'amministrazione – le parole di Salvini –. Conosco Gianbattista Fratus come persona specchiata e onesta, mi sembra che sui sindaci ci sia un accanimento fra abusi d'ufficio, firme, accordi elettorali: o estraiamo i sindaci a sorte, dato che prendono poco, lavorano molto e rischiano di più, oppure, quando parlo di riforma della giustizia, intendo che se uno è colpevole lo si deve dire velocemente e se uno non è colpevole non si può andare avanti per mesi e mesi. Spero che Legnano torni ad avere un'amministrazione. Non vorrei, visto che ne abbiamo già viste tante di queste situazioni, che dopo nuove elezioni, un nuovo sindaco e una nuova amministrazione, qualcuno dica "Abbiamo sbagliato, scusateci", e intanto una persona è stata rovinata e un Comune è stato bloccato». 

Per le vicissitudini legate alla scioglimento del parlamentino di Palazzo Malinverni Salvini è stato anche contestato da alcuni esponenti del Comitato Legalità a Legnano, Monica Berna Nasca e Andrea Grattarola: «Il Comune di Legnano è da quattro mesi in blocco per colpa della Lega. Lei ha sulla sua scrivania la richiesta di scioglimento del prefetto di Milano ma non la manda al presidente della Repubblica, quindi il Comune di Legnano non può essere sciolto».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Agosto 2019
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