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Parabiago, il centrosinistra sulle dimissioni di Nebuloni

"Se ritiene di avere così tanti argomenti a sostegno della sua posizione, perché si è dimessa?" chiedono PD e Noi democratici Impegnati

Il vicesindaco Adriana Nebuloni si è dimessa. E il centrosinistra, che ne aveva chiesto la revoca con una mozione, commenta quanto accaduto. Innanzitutto Partito Democratico e Noi Democratici Impegnati riconoscono «la costanza, la dedizione e l’impegno tributati da Adriana Nebuloni alla città di Parabiago nel corso degli anni», così come la volontà dell'ex assessore di togliersi "sassolini nella scarpa" «soprattutto nei confronti dei suoi stessi compagni di partito». Ma il centrosinistra non può fare a meno di porsi alcune domande.

SEDUTA CONSILIARE SEGRETA – Il vicesindaco Nebuloni, nella conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni, aveva detto apertamente che avrebbe preferito che la mozione del centrosinistra fosse stata discussa a porte aperte. Il regolamento del Comune di Parabiago, però, prevede che in caso di discussione di temi che tocchino la moralità o la correttezza delle persone siano discusse a porte chiuse. «Come capigruppo del centrosinistra abbiamo sostenuto con fermezza nella conferenza dei capigruppo di venerdì 10 maggio la volontà di discutere in una seduta pubblica la mozione ma, purtroppo, la presidente Cogliati si è trovata a dover accogliere  la diversa volontà dei gruppi consiliari della maggioranza e del sindaco e a dover indire, per necessità, un consiglio a “porte chiuse” – affermano da PD e Noi democratici impegnati -. Sono trascorse due settimane da allora, perché si è riservata di esprimere la sua posizione a riguardo solo mercoledì pomeriggio, all’ultimo momento? Siamo convinti che una sua considerazione sul punto e una sua richiesta esplicita avrebbe permesso ai gruppi consiliari della sua stessa maggioranza di cambiare idea e garantirle l’opportunità di fruire della seduta pubblica, come avrebbe tanto desiderato».

LE DIMISSIONI – «Ma soprattutto, se ritiene di avere così tanti argomenti a sostegno della sua posizione, perché si è dimessa? si chiede il centrosinistra – Chi sente di avere una posizione forte e argomentazioni solide desidera sostenerle, non sfugge alla possibilità di perorarle. Avrebbe potuto “smontare” in consiglio la nostra mozione, se la ritiene così infondata, avrebbe potuto confidare nella sua maggioranza affinché votasse in maniera contraria. Invece ha deciso di dimettersi, proprio come la sua collega Slavazza un paio di settimane fa».

Di seguito il comunicato integrale.


[pubblicita]    A 48 ore dalle dimissioni a Parabiago dell’assessore Adriana Nebuloni, dopo due giorni di emotività, conferenze stampa e corposi comunicati ai giornali, ci riserviamo di fare un po’ di ordine e riportare alla logica i fatti, in qualità di consiglieri di opposizione e firmatari della mozione di sfiducia verso l’ex assessore che si sarebbe dovuta discutere nel Consiglio Comunale di mercoledì 22 maggio e che siamo stati costretti a ritirare a seguito delle dimissioni della stessa, pervenute ad hoc nel pomeriggio di quel giorno e accettate dal sindaco nella seduta consiliare comunque riunitasi in serata.

Abbiamo letto una sequenza di considerazioni firmate da Adriana Nebuloni in questi due giorni, abbiamo assistito ad una sentita difesa da parte sua di anni di lavoro, di un percorso lasciato in sospeso, prendiamo anche atto delle considerazioni espresse in risposta alla nostra mozione.

Ci sentiamo, in questo momento, di riconoscere, senz’altro, la costanza, la dedizione e l’impegno tributati da Adriana Nebuloni alla città di Parabiago nel corso degli anni, così come possiamo anche comprendere il suo sconforto per come è andata a finire e la volontà di togliersi i proverbiali “sassolini dalle scarpe” (per usare un eufemismo), soprattutto nei confronti dei suoi stessi compagni di partito. Ciò detto, non possiamo non esprimere alcuni inevitabili dubbi e interrogativi in merito ai fatti e alle parole che l’ex assessore alla cultura ha espresso in queste ore.

In primo luogo, gentile Adriana Nebuloni, sentendosi in possesso degli argomenti comunicati ai giornali circa la nostra mozione, per quale motivo ha scansato il Consiglio Comunale di mercoledì sera? Perché si è riservata di difendersi, con comunicazioni unilaterali e senza contraddittorio, sui giornali e sui social network? Perché ha scelto di eludere il confronto democratico, con i rappresentanti democraticamente eletti di questa città, e si è riservata di agire usando tempi, modi e strumenti tali da impedire una trasparente discussione in merito a ciò che le si imputava? Abbiamo letto che non riteneva opportuno prendere parte a un Consiglio in seduta segreta, pertanto, ex assessore, su questo punto si trova d’accordo con noi? Come capigruppo del centrosinistra abbiamo sostenuto con fermezza nella Conferenza dei capigruppo di venerdì 10 maggio la volontà di discutere in una seduta pubblica la mozione ma, purtroppo, la presidente Cogliati si è trovata a dover accogliere  la diversa volontà dei gruppi consiliari della maggioranza e del Sindaco e a dover indire, per necessità, un Consiglio a “porte chiuse”. Sono trascorse due settimane da allora, perché si è riservata di esprimere la sua posizione a riguardo solo mercoledì pomeriggio, all’ultimo momento? Siamo convinti che una sua considerazione sul punto e una sua richiesta esplicita avrebbe permesso ai gruppi consiliari della sua stessa maggioranza di cambiare idea e garantirle l’opportunità di fruire della seduta pubblica, come avrebbe tanto desiderato.

Ciò nonostante, e nonostante la soluzione della seduta segreta, il Consiglio Comunale rimane l’organo politico preposto per poter affrontare, nel merito e in un confronto regolato, i contenuti di mozioni come quella da noi presentata; perché ha scelto di scavalcare l’istituto che più di ogni altra cosa incarna e sintetizza la regolarità politica di un’amministrazione locale? Possibile che dopo tanti anni di politica proprio all’ultimo sia venuta a mancare la volontà di onorare i passaggi formali delle istituzioni?

Ma soprattutto, se ritiene di avere così tanti argomenti a sostegno della sua posizione, perché si è dimessa? Chi sente di avere una posizione forte e argomentazioni solide desidera sostenerle, non sfugge alla possibilità di perorarle.

Avrebbe potuto “smontare” in consiglio la nostra mozione, se la ritiene così infondata, avrebbe potuto confidare nella sua maggioranza affinché votasse in maniera contraria. Invece ha deciso di dimettersi, proprio come la sua collega Slavazza un paio di settimane fa.

Riteniamo quindi che Parabiago abbia perso un’occasione enorme con l’assenza di Nebuloni nel Consiglio Comunale di mercoledì sera, a seguito di dimissioni presentate in extremis e in una conferenza stampa di cui, peraltro, nessuno degli amministratori era stato informato, nemmeno la presidente del Consiglio Comunale Anna Maria Cogliati.

Entrando nel merito delle critiche e delle considerazioni che la diretta interessata ha inviato ai giornali: nella seduta consiliare di mercoledì, che in ogni caso ha visto il sindaco Cucchi accettare formalmente le dimissioni dell’ex assessore, nessuno intendeva avanzare remore circa l’abnegazione e l’impegno civico di Adriana Nebuloni, men che meno vi era il proposito di sollevare discussioni o perplessità sulla sua vita privata e sulla sua privata moralità. Nessuno voleva trasformare il Consiglio in un’aula di tribunale, nella quale mettere in scena una causa civile o penale.

Lo specifichiamo perché su questi punti l’ex assessore ha fondato il cuore della sua difesa su giornali e social network nelle ultime ore. Sa benissimo che l’argomento in discussione non era quello, perciò, ci permetta di pensare, “pretestuosa” non era la nostra mozione (più che dovuta, invece, data la situazione venutasi a creare nelle ultime settimane, anche a fronte delle dimissioni dell’assessore Slavazza, a sua volta coinvolta nella vicenda), bensì il contegno artatamente emotivo di Adriana Nebuloni e, soprattutto, le sue dimissioni dell’ultimo minuto, con conseguente assenza in Consiglio.

Mercoledì sera era semplicemente in discussione l’opportunità politica di presentare un’istanza di modifica del PGT (che, peraltro, era già stata rigettata in occasione dell’amministrazione Borghi, epoca nella quale l’attuale sindaco Cucchi vestiva i panni dell’assessore all’urbanistica), una richiesta di rimozione dei vincoli insistenti su un terreno di proprietà del marito di Adriana Nebuloni che avrebbe potuto generare un vantaggio alla sfera familiare della stessa. A tal riguardo, ci preme sottolineare anche questo, nessuno di noi ha parlato di vantaggio economico, parole usate, invece, in Conferenza capigruppo dal Sindaco e sui giornali da Adriana Nebuloni, ma di un eventuale vantaggio derivato dall’accoglimento di una richiesta che oggettivamente appariva prossima non già a un privato cittadino tout court, bensì ad una persona che ricopriva un ruolo amministrativo di rilievo.   

Su questo svincolo, a domanda diretta di un consigliere comunale nella Commissione Lavori Pubblici di lunedì 6 maggio, i tecnici che hanno lavorato alla stesura della variante del PGT hanno risposto che la decisione è conseguita ad una “indicazione dell’amministrazione”.

Lo ripetiamo, per onor di trasparenza: la mozione sollevava una questione di inopportunità politica, una questione sulla quale invitavamo i consiglieri a pronunciarsi. Democraticamente, apertamente, a seguito di un dibattito al quale ci premeva che partecipasse la stessa Adriana Nebuloni, affinché potesse sostenere argomenti atti a convincere, in primis, i consiglieri di maggioranza dell’estraneità ai fatti di cui parla, della sua buona fede e dell’insussistenza dei contenuti della mozione, invitandoli pertanto a non votarla. L’ex assessore ha invece preferito dimettersi, per tempo, e non sottoporsi al giudizio del Consiglio Comunale.

Perché?

Questo confronto per volontà dell’ex assessore Nebuloni non c’è stato, e di questo ci rammarichiamo perché, riteniamo, in questo tempo di sfiducia nei confronti delle istituzioni e della politica, in questo periodo di ombre sulla gestione della cosa pubblica, anche in realtà a noi molto prossime, e soprattutto dopo mesi di “palude” politica nella nostra città, Parabiago tanto avrebbe beneficiato di un’iniezione di fiducia e della trasparenza purtroppo venute a mancare.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Parabiago e di Noi Democratici Impegnati

Redazione
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Pubblicato il 25 Maggio 2019
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