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Nerviano, banchetto PD in piazza al 25 aprile: è polemica

Botta e risposta tra la Lega e il Partito Democratico

Il sole non è ancora tramontato sul 25 aprile che già sorgono le polemiche. La miccia, a Nerviano, è stata la presenza di un banchetto non autorizzato del Partito Democratico in piazza della Vittoria, dove si stavano svolgendo alcune delle manifestazioni legate alla festa della Liberazione e da dove è partita la 73esima Coppa Caduti Nervianesi.

[pubblicita] A puntare il dito sull'inappropiatezza della scelta è la Lega, secondo la quale i dem di Nerviano con questa mossa si sarebbero arrogati «il diritto di politicizzare una festa di tutti gli italiani, apponendo striscioni e bandiere del partito nel luogo della ricorrenza commemorativa. Una caduta di stile epocale e unica nella storia di Nerviano». Il Carroccio, poi, esprime «piena solidarietà alle associazioni d’arma presenti con il tricolore che, vedendo lo scempio della politicizzazione da parte della sinistra nervianese, hanno voluto abbandonare la manifestazione». E ricordando il botta e risposta sull'accusa di "strumentalizzazione" della fiera di San Fermo con la visita di Salvini nell'agosto scorso da parte di Nerviano in Comune (lista di opposizione vicina al centrosinistra), la Lega, che chiama NIC "lista civetta del PD", rivolge «al Pd lo stesso invito: che non si permettano più di politicizzare una festa come quella dell’anniversario della Liberazione».

A queste parole ribatte il segretario del PD nervianese Gennaro Elmo. Elmo spiega la presenza del partito, attraverso un banchetto, uno striscione e alcune bandiere fisse vicino ai portici della piazza, come una partecipazione simbolica, e non politica, per dimostrare la forte vicinanza ai valori dell'antifascismo e della Costituzione. Il PD aveva fatto regolare richiesta di presenza con un gazebo (respinta), ma secondo la loro ricostruzione e rassicurazioni ricevute, nulla avrebbe ostacolato la presenza con striscione e bandiere. «Perchè non darci l'autorizzazione al gazebo? Si può essere fascisti ma non bisogna urlarlo forte? Noi siamo convinti invece che bisogna urlare forte il valore dell'antifascismo, soprattutto in un periodo come quello attuale dove alcuni comportamenti del ministro dell'interno e mentore della Lega Matteo Salvini rischiano di sdoganare i nuovi fascismi – commenta Elmo -. Se ci si riconosce davvero nell'antifascismo non si può dire che una forza politica lo strumentalizza: si deve essere contenti che altre forze politiche diano il loro sostegno. Pensiamo che il diniego alla presenza, anche con striscioni e bandiere fisse, sia pretestuoso: non c'era un problema di ordine pubblico». E sulla questione Nerviano in Comune, Elmo chiarisce: «la lista degli amici di NIC non è il PD, anche se rivendico la bontà di quanto scritto. La questione però è diversa: qui si tratta di una ricorrenza importante, dove tutte le forze politiche, e non, si riconoscono. Allora, invece, era la fiera di paese dove il ministro ha fatto propaganda politica».

Redazione
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Pubblicato il 25 Aprile 2019
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