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Sfiducia Lazzarini, Fratus e Cozzi: «Questa mozione non la voteremo mai»

Per sindaco e vicesindaco, il provvedimento è «non degno di essere portato in Consiglio Comunale». MAGGIORANZA FUORI DALL'AULA, MOZIONE LAZZARINI NON VOTATA

Questa mozione non s'ha da votare: non cambia idea la maggioranza, che durante l'ultima seduta del Parlamentino ha abbandonato l'aula consiliare senza votare la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti dell'assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini.

Il provvedimento a firma delle minoranze, infatti, per sindaco e vicesindaco, non solo era «irricevibile ed inammissibile», ma proprio «non degno di essere portato in Consiglio Comunale». Tanto che la musica non cambierà nelle prossime sedute: se la mozione tornerà all'ordine del giorno, la maggioranza continuerà ad abbandonare l'aula senza nemmeno prestarsi al dibattito.

[pubblicita]   «Spero che quello che è successo ieri ponga fine ad una serie di polemiche che distolgono dal lavoro che stiamo facendo e che non sono politica – sottolinea il sindaco Gianbattista Fratus –. La mozione nei confronti del mio assessore non era accettabile perchè si tratta di un rapporto fiduciario, ed era stata respinta dalla maggioranza alla conferenza dei capigruppo. Già quando è stata presentata, insieme alle altre due poi ritirate (le censure allo stesso Fratus, per non aver motivato adeguatamente il rimpasto di giunta, e al consigliere Daniele Berti, per il comportamento tenuto nella seduta precedente, ndr), avevo sottolineato che mozioni simili sono pattume e non avrebbero dovuto essere portate in Consiglio Comunale: il presidente (Antonio Guarnieri, ndr) ha deciso per eliminare le altre due e mantenere questa, e se ne assumerà la responsabilità. Ieri sera la maggioranza ha dimostrato di essere coesa e compatta uscendo tutti insieme dall'aula: questa mozione non la discuteremo e non la voteremo mai, se verrà ripresentata usciremo nuovamente». 

Nemmeno il vicesindaco Maurizio Cozzi ha risparmiato stoccate, tanto alle minoranze, quanto al presidente del Consiglio Comunale. «Sono vent’anni che faccio politica, e non ricordo da 20 anni a questa parte un modo così barbaro e miserevole di fare politica – ha ribadito Cozzi –. Questa mozione è l’introduzione dello stile social nella politica: se qualcuno ha qualcosa da dire ci deve mettere la faccia, e questo era uno strumento per non mettercela. Non daremo la soddisfazione di votare una mozione irricevibile, non prevista nè dal TUEL nè dal regolamento, che verte su questioni personali che nulla hanno a che vedere con la politica e con l'operato dell'assessore. Il Consiglio è sovrano e può decidere per il voto segreto o palese: impedire questa cosa, non garantire la democrazia nonostante il parere del segretario comunale, è molto grave. Il dato di fatto è che la maggioranza è uscita tutta. Non è paura di votare, ma è un’indicazione: siamo qui per lavorare, sul merito e sui fatti, per amministrare questa città, e non ci prestiamo a questi giochini».

Insomma, per la maggioranza quella di martedì 19 marzo è una vittoria. Rimane da verificare se non sia, però, una vittoria di Pirro. Anche perchè, se è vero che la giunta e tutti i consiglieri di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno abbandonato l'aula, qualche scricchiolio è innegabile. Non fosse che per la distanza netta, emersa sin dalle prime battute dell'assemblea, tra la posizione del presidente del Consiglio Comunale, espressione della Lega, e quella del resto della coalizione di governo.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Marzo 2019
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