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Patto Civico e il bilancio: “Si può fare meglio, si può fare di più”

Il commento dell'avv. Alberto Fedeli al Documento Unico Programmatico e al Bilancio preventivo

Riceviamo e pubblichiamo:

Chi voglia leggere il Documento Unico Programmatico e il Bilancio preventivo del Comune di San Vittore Olona approvato nel consiglio comunale del 26 febbraio non riuscirebbe a capire quale siano gli obiettivi di fondo che questa amministrazione persegue. Siamo di fronte a una serie di interventi settoriali, senza una visione politica complessiva di paese che si vuole realizzare. Manca insomma la politica e c’è solo mera amministrazione, dove si rincorrono con affanno e all’ultimo momento le possibilità e le opportunità che il Governo nazionale, la Regione o le politiche di ambito concedono.

Esemplifichiamo. Si approvano nuovi interventi di sistemazione della pista di atletica del Centro sportivo Malerba e della pavimentazione della Tensostruttura, perché il Governo ha concesso nuovi spazi finanziari: bene, ma come si rapporta tutto questo rispetto al progetto di partenariato pubblico privato per la gestione e sistemazione del Centro sportivo che ancora si vuole – non si sa bene come – realizzare? Sempre grazie al Governo è possibile intervenire anche sulla scuola, prevedendo un intervento di sostituzione delle sedute dell’Aula Magna della Scuola media: bene, ma che progetto di edilizia scolastica complessivo si persegue? quali le priorità? Che posto occupano ad esempio i progetti, sempre finanziati dal Governo nazionale, di realizzazione del sistema educativo 0-6 anni? Si hanno progetti in merito oppure, ancora, si inseguiranno singoli, pur necessari, interventi spot? Si realizzano le opere di sistemazione idraulica del Fiume Olona, questa volta con i soldi della Regione, ma sulle vasche di laminazione si stanno ottenendo le limitazioni e garanzie richieste? Sul fronte delle tariffe, è ben positiva la prevista riduzione della Tassa rifiuti (TARI), anche qui non per merito dell’Amministrazione ma per accordi presi sulle tariffe tra i Comuni soci di ACCAM: bene, ma quali azioni coerenti si prevedono con una politica di gestione dei rifiuti che mira a ridurre la percentuale di raccolta di indifferenziata? E’ possibile valutare l’introduzione della tariffa puntuale, come altri comuni della zona hanno, che fa pagare al cittadino i rifiuti indifferenziati effettivamente prodotti? 

Va da sé che, agendo settorialmente, sempre di fretta, senza una previa progettualità politica, la partecipazione viene sacrificata, anzi vista con fastidio. All’ultimo vengono comunicati interventi già decisi, senza alcuna discussione che coinvolga i cittadini e gli stessi consiglieri comunali. Il tempo però di comunicarli alla stampa, addirittura prima che vengano approvati in consiglio, lo si ha, come è avvenuto per i citati interventi. Rileviamo poi che sono tutti interventi resi possibili non per proprie capacità amministrative ma da risorse statali o regionali che si sono resi disponibili. Capacità amministrativa per reperire risorse, coinvolgendo anche i comuni dell’Ambito legnanese e il terzo settore, vorremmo ad esempio vedere per finalmente risolvere le questioni del recupero e utilizzazione dei due immobili sottratti alla mafia, specie quello di via Mazzini.

Segnaliamo, poi, l’assenza nel documento programmatico di politiche familiari dirette ed esplicite, volte a coordinare, in un quadro organico e complessivo, i diversi interventi per sostenere la normalità della vita familiare, oltre che doverosamente le situazioni di fragilità, e delle politiche giovanili, riguardanti adolescenti e giovani, per contrastare l’emergenza educativa, il disagio giovanile, sostenerli nei percorsi scolastici e di ingresso nel mondo del lavoro, per favorirne creatività e protagonismo.  Sulla relativa voce di bilancio lo stanziamento è pari a zero. Non riscontriamo nel bilancio nemmeno fondi in più per cultura, per sostenere iniziative e idee che pure si tenta di realizzare. Anche il sociale necessita di maggiore investimento, anche in risorse di personale, per il ruolo ancora insostituibile degli assistenti sociali, specie per la realizzazione degli interventi di contrasto alla povertà previsti dalla misura del Reddito di Inclusione, e ci aspetteremmo un maggior coinvolgimento del terzo settore, nemmeno citato nel documento programmatico tra i soggetti interessati da coinvolgere. Infine, con preoccupazione vediamo il programmato trasferimento del nido comunale all’Azienda consortile So.Le., per quanto attiene la futura modalità di gestione, che rischia di pregiudicare sia la continuità educativa sia tutto il patrimonio di organizzazione e gestione che hanno sin qui reso il nostro nido un servizio di qualità e di eccellenza. Fortunatamente il punto è stato rinviato, per consentire il miglior approfondimento delle criticità anche da noi sollevate e auspichiamo che si coinvolgano nelle relative valutazioni anche tutti i consiglieri e si garantiscano doverose e puntuali informazioni ai genitori. 

Insomma, ancora non va bene. Si può fare meglio, si può fare di più. Ma per questo occorre visione e progettualità politica che manca.

Avv. Alberto Fedeli
Capogruppo consiliare per la lista “Patto civico per San Vittore Olona”

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Marzo 2018
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