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“Fumetto Ramelli”, successo di pubblico, nessuna tensione

Almeno 200 spettatori alla presentazione della pubblicazione - In una trentina al presidio antifascista

Notevole spiegamento di forze dell'ordine , ma serata assolutamente tranquilla sia in piazza S.Magno dove una trentina di militanti ha attivato un presidio antifascista, sia al Palace Hotel dove almeno 200 persone hanno riempito la sala dell'albergo per la presentazione del  fumetto “Sergio Ramelli – Quando uccidere un fascista non era reato”. Al Palace, addirittura, controlli di sicurezza all'ingresso per ogni singolo spettatore.

Alimentata da una polemica mediatica, promossa anzitutto dal PD metropolitano, la manifestazione del Circolo Fratelli d'Italia Legnano è stata un successo di pubblico. Sicuramente Palazzo Leone da Perego, sede iniziale dell'evento, non avrebbe potuto accogliere tutto il pubblico composto da esponenti di Fratelli d'Italia ma soprattutto di Lealtà Azione.

Introdotti dall'assessore Maira Cacucci e da Lorenzo De Piccoli (Lealtà Azione), Marco Carucci e Andrea Arbizzoni, i due autori del "fumetto", hanno ricordato la vicenda di Sergio Ramelli, la sua morte, la sua storia "che fa ancora paura, sia per la tragica uccisione, sia per i fatti che ne seguirono. La storia di un ragazzo che ha perso la vita per coerenza".

"Sergio Ramelli – secondo gli autori della pubblicazione – è stato un martire, un testimone  dei valori della lealtà e della libertà".

Dopo un cortometraggio, uno spettacolo teatrale e questo fumetto, adesso l'obiettivo, ambizioso, è una fiction.

Tra il pubblico, ricordiamo le presenze di Riccardo Decorato, Paola Frassinetti, Carlo Fidanza, Romano La Russa, Marco Osnato, il sindaco di Turbigo Christian Garavaglia, Daniel Dibisceglie, Giuliano Polito presidente Provinciale di Gioventù Nazionale, oltre all'assessore legnanese Maira Cacucci e al consigliere comunale di Fratelli d'Italia Alessandro Bonizzoni.

Come detto, contemporaneamente alla presentazione del fumetto, si è svolto un presidio antifascista. In piazza San Magno, dalle 20 alle 22, circa trenta militanti di gruppi che hanno aderito all'appello di Rete antifascista.

In un breve intervento, Giovanni Pini ha lanciato "l'allarme democratico" chiedendo alla amministrazione comunale di "inserire nel regolamento comunale il divieto di concessione di sale pubbliche a soggetti che nei loro dettami si richiamano alla ideologia fascista, nazista e razzista". Così, ecco un forte richiamo alla opposizione "perchè in consiglio comunale promuova una mozione che vada in questa direzione".

"Gli antifascisti legnanesi – ha concluso Pini – continueranno ad intervenire e a vigilare perchè questi episodi e provocazioni non abbiano più spazio nel Legnanese, anche se in sale private"

Immagini a cura di Luigi Frigo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Gennaio 2018
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