«Nel mio assessorato non prometterò cose che non sarò in grado di portare avanti: anche se può essere duro, per certi versi, è una questione di onestà intellettuale. Mi impegnerò in tutte le maniere per creare una rete utilizzando sia la politica, sia il mio ruolo di tecnico, e sarà questa la vera sfida». Ha già le idee chiare Ilaria Ceroni, la "manager sociale" classe 1970 che per i prossimi cinque anni farà parte della squadra di governo di Gianbattista Fratus, portando avanti le deleghe alle politiche sociali e sanitarie ed ai servizi demografici e cimiteriali. 

Anche se in fondo, Ilaria Ceroni, nella definizione di "manager sociale" ci si ritrova solo fino ad un certo punto. Non perchè il bagaglio di esperienza professionale non sia di quello stampo, anzi: dalla guida di una cooperativa sociale "pioniera" nel campo dell'assistenza domiciliare integrata, alla gestione delle RSA lombarde di una importante cooperativa, l'assessore le sfumature dei servizi di assistenza socio-sanitaria le ha viste un po' tutte. Ma perchè «la storia del territorio è storia di pazienti, di fragilità, di problematiche – come racconta lei stessa –, per cui ho sempre pensato che prima di fare progetti, prima di studiare, è importante conoscere concretamente la problematica. Nonostante io abbia sempre avuto ruoli di governace, quando posso "scappo via" e cerco di andare sul campo a capire cosa c'è da sistemare, la gavetta deve sempre passare per la conoscenza».

Sul campo, in queste prime settimane di mandato, l'assessore peraltro ci è già stata un bel po', ed ha iniziato a tirare le prime conclusioni: «Ho già visto una trentina di persone – ha spiegato la titolare delle politiche sociali e sanitarie –, e ho cercato di concentrarmi su un aspetto per me fondamentale nell'ambito del mio lavoro: ascoltare. Ho vagliato tutti gli arretrati e le difficoltà che dovranno essere affrontate, ho fatto un giro anche nella realtà delle mense: insomma, ho cercato di vedere il più possibile, per cominciare a fissare i primi punti importanti. A settembre, poi, entreremo nel merito di alcune problematiche, ci sono dei progetti che sono già partiti ed altri che devono essere approvati come ad esempio l'integrational machine. Non penso che dovrò accontentare chiunque indistintamente –  continua Ilaria Ceroni –: bisognerà innanzitutto tenere conto dei bisogni fondamentali, che sono la casa e il lavoro. Per poter intervenire serviranno risorse economiche, e per questo cercherò di creare delle partnership. Vorrei utilizzare strutture come la ex Accorsi o il vecchio ospedale per dare vita a progetti da utilizzare come risorsa, per poi "abbinarci" i bisogni rilevati. Soprattutto, cercherò di ascoltare e di andare quanto più possibile direttamente tra la gente, perchè purtroppo nella maggior parte dei casi chi ha bisogno non viene dall'assessore ai servizi sociali». 

La proposta di entrare a far parte della giunta Fratus è suonata inaspettata, quando il sindaco è andato a bussare alla sua porta: «Quando Gianbattista Fratus mi ha proposto l'assessorato, d'istinto ho risposto che forse sono impreparata per un ruolo politico, essendo io un tecnico, ma lui mi ha risposto che un tecnico era proprio ciò di cui aveva bisogno. É certamente una nuova sfida, mi sono detta che poteva rappresentare una partita da giocare da un punto di vista nuovo per me». 

E, ai blocchi di partenza di questa nuova sfida, l'inevitabile contrasto maggioranza-opposizione che la aspetta non sembra spaventare Ilaria Ceroni, nonostante sia la sua prima esperienza politica: «Forse sono un po' incosciente, ma non mi fa paura l'idea: penso che se si hanno degli obiettivi motivati e seri, le barriere politiche possano essere annientate. Tutti dobbiamo lavorare per uno stesso obiettivo: guarderò con un occhio di riguardo chiunque voglia lavorare seriamente per intervenire sui bisogni rilevati».