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Sinistra Italiana: esposto contro spese Referendum Regione Lombardia

Denunciato il costo dell’acquisto di 24.000 tablet da parte della Regione Lombardia per un costo di 23 milioni di euro per poter sperimentare il voto eletttronico...

Riceviamo e pubblichiamo:

Sinistra Italiana, attraverso il proprio deputato della Lombardia Daniele Farina, il coordinatore regionale Tino Magni e il deputato Giovanni Paglia, ha presentato un esposto alla Procura Regionale Lombarda della Corte de Conti per denunciare il costo dell’acquisto di 24000 tablet da parte della Regione Lombardia per un costo complessivo di 23 milioni di euro per poter sperimentare il voto eletttronico al Referendum truffa del prossimo 22 Ottobre.

Quello che colpisce è la finalità dell’intervento, cioè quella di utilizzare il voto elettronico per il Referendum consultivo previsto per il 22 Ottobre e relativo alla cosidetta “autonomia regionale”.

Se infatti, può essere discutibile lo stesso utilizzo dello strumento referendario per intervenire su una materia già altrimenti determinata sul piano normativo, ancora più improprio sembra il richiamo ad una modalità di espressione del voto non prevista da alcuna legge nazionale. Non è chiaro ad oggi se i tablet saranno utilizzati per il voto o solo per gestire la trasmissione dei verbali.                             In quest’ultimo caso, si sarebbero potuti proficuamente utilizzare mezzi informatici già in dotazione della PA. Nel primo, è chiaro che l’acquisizione di hardware che non sia accompagnata da software e sistemi di sicurezza adeguati sarebbe del tutto impropria, vista la necessità funzionale di garantire la segretezza e la certezza del voto espresso. Non si hanno notizie di come si sia provveduto a garantire standard adeguati sotto questo profilo, non esistendo peraltro sistemi in uso a livello nazionale.

Appare quindi del tutto evidente che si sia provveduto per finalità meramente propagandiste ed elettorali ad una spesa ingente del denaro pubblico per dotazioni strumentali di nessuna utilità mentre questi soldi assieme all’ingente pubblicità messa in piedi dalla Regione Lombardia  sarebbero stati certamente più utili per sopperire alle mancanze di servizi sociali e sanitari per i cittadini lombardi.

Fra l’altro facciamo notare che il referendum è consultivo e la possibilità di ottenere maggiori spazi d’azione rispetto alle competenze ordinarie è sancita dall’articolo 116, III comma della Costituzione che già riconosce alle Regioni a statuto ordinario la possibilità di accedere a condizioni differenziate di autonomia.

Per cui la domanda sorge spontanea : perchè fare un referendum il cui costo è pari o superiore a 50 milioni di euro e non applicare quanto previsto dalla nostra carta costituzionale?

Ribadiamo la nostra indignazione per questo inutile spreco di risorse a carico dei cittadini lombardi vista la continua riduzione dei servizi per la sanità, la scuola e l’assistenza ai soggetti più in difficoltà perpretata dalla giunta Maroni.

Sinistra Italiana ribadisce la propria netta contrarietà a questo referendum e sarà impegnata nei prossimi mesi nelle piazze anche del nostro territorio per illustrarne ai cittadini i motivi e spiegarne le ragioni sviluppando assieme ad altri soggetti politici e sociali una campagna di informazione sull’inutilità e sulla strumentalizzazione di questo referendumi lasciando spazio sia a chi crede che il voto contrario sia lo strumento più efficace sia a chi, giudicando il referendum una farsa, deciderà di boicottarlo non partecipando alla consultazione referendaria.

Sinistra Italiana Circolo Altomilanese

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Agosto 2017
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