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Tutti per Nerviano boccia il piano socio assistenziale

Il documento è stato approvato dalla maggioranza durante l'ultimo consiglio comunale - TpN: "Un piano senz'anima"...

(c.l.) Nulla da fare. Per Tutti per Nerviano, gruppo civico di opposizione rappresentato in consiglio comunale da Daniela Colombo, il piano socio assistenziale (documento da due milioni di euro) presentato e approvato dalla maggioranza di Massimo Cozzi non è adeguato a rispondere alle esigenze dei cittadini.

Secondo il gruppo si tratta di «un piano socio assistenziale senz’anima, l’assenza di un’idea politica che lo caratterizzi, lo zapping tra i libri di sociologia per cavalcare concetti che non si riflettono nelle azioni». Tre i punti critici sottolineati dalla forza civica: l'aumento delle tariffe dell'asilo nido, l’esternalizzazione in SERCOP (l'azienda dei servizi del Rhodense) di oltre il 50% dei costi del welfare e per l’esternalizzazione in SERCOP del ruolo dell’assistente sociale.

Tutti per Nerviano pone l'accento anche su adolescenti e anziani. «Gli adolescenti che usufruiscono del servizio tutela minori e del servizio di edcativa familiare entrambi esternalizzati, costituiscono il 3,7% della popolazione di Nerviano tra i 7-18anni, indicatore quest’ultimo di un disagio sociale tra i giovani che andrebbe analizzato con tutte le agenzie educative del territorio (la famiglia, la scuola, gli oratori ecc.) per definire azioni condivise di prevenzione che possano andare oltre i provvedimenti delle autorità giudiziarie, dei tribunali e degli operatori che si interfacciano con Sercop nel far fronte a queste situazioni – il suggerimento di TpN -. E infine i dati inerenti gli anziani che costituiscono una fascia di popolazione in aumento e che ci mostrano una diminuzione della loro propensione ad accedere ai Servizi Sociali. Sebbene la spesa sia rimasta sostanzialmente la stessa del 2014, il numero degli over 65 che accede ai servizi è in calo con la sola esclusione del trasporto sociale verso i presidi ospedalieri che invece cresce di oltre il 60%».

Di seguito il comunicato integrale a firma Tutti per Nerviano.


Un Piano Socio Assistenziale senz’anima, l’assenza di un’idea politica che lo caratterizzi, lo zapping tra i libri di sociologia per cavalcare concetti che NON si riflettono nelle azioni; questa la laconica valutazione di Tutti per Nerviano sul documento presentato nel corso del Consiglio Comunale di giovedi 25 maggio.

Con uno slalom disarmante tra i “non so”, i “faremo”, i “valuteremo” dell’Assessore e dei Consiglieri di maggioranza, ad un anno dall’insediamento, sono la mancanza di una attenta lettura degli indicatori disponibili unita all’assenza di un processo di mappatura dei bisogni, le cause principali della confusione che aleggia e che si traduce nella difficoltà ad indirizzare efficacemente le risorse economiche a disposizione.

Attraverso un iter completamente opposto rispetto ad una evoluzione normale di condivisione del Piano, spiccano, nel processo che ha portato alla sua approvazione, tre fatti:

  1. Le  nuove tariffe degli asili nido che aumentano del 18-20% per i residenti e del 16-17% per i NON residenti. In uno scenario che vede la diminuzione generale dei costi, la scelta ha il solo obiettivo di fare cassa sui servizi che toccano le famiglie e le persone.
  2. La conferma dell’esternalizzazione in SERCOP di oltre il 50% dei costi del welfare cittadino che consolida e accresce la relazione di Nerviano con l’Azienda Consortile del rhodense. In un contesto dove Nerviano si trova a partecipare ai tavoli politici del legnanese (senza accedere ai servizi) e a subire le decisioni dei tavoli politici del rhodense (dove invece non partecipa ma accede ai servizi per oltre 1 milione di euro) si crea una situazione che di certo non aiuta l’ottimizzazione delle risorse, la trasparenza operativa e la comprensione dei fenomeni che avvengono sul nostro territorio
  3. E per finire l’esternalizzazione in SERCOP del ruolo dell’Assistente Sociale e cioè di chi è preposto, oltre che al controllo della qualità del servizio, alla raccolta dei bisogni e all’orientamento dell’utente, il che instaura una meccanismo perverso dove controllore (chi controlla il servizio) e controllato (chi eroga il servizio) diventano la stessa cosa.

Fin qui la cronaca delle anomalie di questo Piano che vale, per il contribuente nervianese, oltre 2 milioni di euro.

In merito al contenuto del Piano Socio Assistenziale, dai dati emergono due circostanze che noi riteniamo debbano essere attentamente valutate.

Gli adolescenti che usufruiscono del SERVIZIO TUTELE MINORI e del SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE (SED) entrambi esternalizzati, costituiscono il 3,7% della popolazione di Nerviano tra i 7-18 ANNI, indicatore quest’ultimo di un disagio sociale tra i giovani che andrebbe analizzato con tutte le agenzie educative del territorio (la famiglia, la scuola, gli oratori ecc.) per definire azioni condivise di PREVENZIONE che possano andare oltre i provvedimenti delle Autorità Giudiziarie, dei Tribunali e degli operatori che si interfacciano con SERCOP nel far fronte a queste situazioni.

E infine i dati inerenti gli anziani che costituiscono una fascia di popolazione in aumento e che ci mostrano una diminuzione della loro propensione ad accedere ai Servizi Sociali.

Sebbene la spesa sia rimasta sostanzialmente la stessa del 2014, il numero degli over 65 che accede ai servizi è in calo con la sola esclusione del trasporto sociale verso i presidi ospedalieri che invece cresce di oltre il 60% .

Numeri questi che devono trovare una sintesi nella progettazione di un Piano Socio Assistenziale efficace che deve offrire soluzioni a nuovi bisogni soprattutto per quelle fasce estremamente fragili della popolazione che la comunità e l’Amministrazione Comunale dovrebbero proteggere maggiormente.

Tutti per Nerviano

Redazione
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Pubblicato il 28 Maggio 2017
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