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Crisi a Cerro: botta e risposta tra Spataro e FDI

Ieri sera, martedì 11, il consigliere indipendente ha attaccato anche il sindaco Teresina Rossetti... Commissariato il Comune, elezioni nel 2018

E' calato il sipario sulla giunta e sul consiglio comunale di Cerro Maggiore. Ma i botta e risposta non sono che all'inizio. Durante la seduta del consiglio comunale di ieri sera, martedì 11, il consigliere indipendente Francesco Spataro, per due anni ago della bilancia della maggioranza, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, annunciando il suo voto contrario al bilancio e poi proponendo le dimissioni di massa dei consiglieri, comportando lo sciogliemento immediato del parlamento cittadino.

Spataro ha ripercorso le motivazioni che lo hanno portato, inizialmente, a supportare la giunta e come perchè poi, due anni dopo, questo appoggio sia venuto meno. «Il sindaco tramite giornali locali mi ha consigliato di leggere attentamente quali siano le competenze di un consigliere delegato: non ha la facoltà di prendere decisioni in proprio ma è di supporto al proprio assessore, che decide e firma – ha esordito Spataro -. Allora io mi sono posto una domanda: cosa ci sto a fare in questa squadra? Il raccattapalle? E ho fatto un'altra deduzione: forse è per questo che il sindaco quando scoppiò la casa a Cantalupo non mi chiamò?».

«Oltre a essere consigliere delegato, ero anche il suo alleato – ha proseguito Spataro rivolgendosi al sindaco -. Un'alleanza che le ha consentito, più nel male che nel bene, di governare il paese per questi tre anni». E ecco che il consigliere ha chiamato in causa i suoi ex compagni di lista: i membri di Fratelli d'Italia. «L'accordo scritto era stato redatto la sera prima insieme ad alcuni miei ex compagni di lista: i signori Bruno Grimoni, Mario Trovato, Fabio Tomasoni e Rita Croce. Se lei avesse rispettato i punti, noi avremmo dato il nostro appoggio a questa amministrazione. La mattina dopo, il professor Trovato mi ha espulso dalla sua scuola, usando un eufemismo, perchè avevo osato consegnarle la bozza di accordo. Sono stato accusato di tradimento ma tutti devono sapere come sono andate le cose: ho ritenuto di appoggiare e di allearmi anche perchè la volontà del popolo che l'aveva scelta con più di 3mila voti andava rispettata e questa si chiama democrazia e pensavo che per il paese sarebbe stata una disgrazia il commissariamento. Quello che volevo io è contenuto nell'accordo programmatico che lei ha siglato con me e che lei non ha saputo realizzare per oggettiva incapacità a governare».

Immediata la reazione della prima cittadina, apostrofata ancora una volta di essere un Re Sole: «Lei non può dire di essersene andato per quanto ho detto sui giornali perchè l'ho detto dopo la sua remissione della delega – ha affermato Rossetti -. Lei ultimamente non è stata la mia "stampella" ma la stampella di qualcun'altro».

E dura anche la risposta degli ex compagni di lista di Francesco Spataro: il gruppo cerrese di Fratelli d'Italia. «Il gruppo diffida Francesco Spataro dal fare apprezzamenti riguardo a Fratelli d'Italia e a Bruno Grimoni, Mario Trovato, Fabio Tomasoni e Rita Croce in pubblico e nei consigli comunali, come ieri – han fatto sapere da Fratelli d'Italia -. Ha ignorato le regole che impediscono di nominare apertamente privati durante il consiglio comunale. Una volta che avremo in mano il verbale della seduta, valuteremo cosa fare, anche a livello legale». E sulla fine della giunta e sull'arrivo del commissario, Fratelli d'Italia aggiunge: «I consiglieri hanno fatto bene a rassegnare le dimissioni. Ma sarebbe stato meglio farlo tre anni fa: allora non si voleva il commissario, ma così abbiamo avuto tre anni di sonnolenza». «La responsabilità di questa situazione chiude FDI –, è di tutta la maggioranza».

Redazione
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Pubblicato il 12 Aprile 2017
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