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Palio di Legnano

Palio Siena: Zedde – Porto Alabe, la vittoria dell’accoppiata

Ancora una volta, ha vinto l'accoppiata. Quella più equilibrata, quella più sicura - Il giudizio di Eleonora Mainò

Con questa analisi finale del Palio di Siena, vinto da Giuseppe Zedde con Porto Alabe, per la contrada Lupa, si chidue l'annuale collaborazione senese con la cara amica e collega Eleonora Mainò di Radio Siena TV e Il Verrocchio. A lei il nostro sentito grazie per averci accompagnato in tanti misteri che Piazza del Campo ogni anno sviluppa, con una carica suggestiva sempre coinvlgente.


Per analizzare la vittoria di  Zedde è necessario fare molti passi indietro e richiamare anche quello che lo Zeddino ha regalato in questi anni alla Provincia. Sarebbe riduttivo vederlo oggi come un fantino resuscitato, semplicemente si è ripreso il suo posto nella scala dei big.

Gingillo in questi anni ha accettato molte situazioni complesse a Siena ed altrove non sono lontani gli anni in cui ha collezionato una serie di purghe da Casole in poi; se le è tenute con umiltà, le ha sopportotate mettendoci la faccia, rimanendo un fantino di peso in alcune piazze forse semplicemente più congeniali a lui di altre, Legnano, Fucecchio, Asti e Castel del Piano. Da sempre considerato il più tecnico dei fantini, quello capace di far fare con la sua conoscenza dell'animale qualche salto in più ai cavalli anche di categoria inferiore, l'altra sera con convinzione si è ripreso il suo posto. Quello di un fantino che, forse, dal punto di vista del peso politico è sempre stato più in disparte di altri ma che rimane uno dei frutti migliori usciti da Valiano. Ecco giovedì sera questo ha vinto soprattutto in Zedde la consapevolezza dei suoi mezzi, sicuro, dominante, appoggiato da un cavallo che gli ha permesso tutto, ma lui gli ha chiesto tutto. 

Porto Alabe è la sconfitta del Palio mangia-cavalli; unico a cui è stato permesso di crescere in Piazza del Campo, ha fatto vedere che bravi si diventa, magari non fenomeni, ma si capisce come fare e cosa fare nel momento giusto. Di sicuro Queen Winner ha avuto un battistrada navigato. Porto Alabe ha fatto i primi tempi di galoppo saltando come un capriolo, con una energia che nessuno gli avrebbe mai riconosciuto, bella soddisfazione per il Dr. Illuzzi, che con questa vittoria si conferma veterinario che i cavalli da Palio li fa andare un po' ovunque. Certo, è stata una corsa di cavalli, il Palio è altro. I super uomini hanno o fallito o nicchiato o sonnecchiato. È rimasta solo la solita grinta di Bruschelli che ancora a 50 anni emerge per carattere rispetto agli altri. Un Palio dove i primi sono stati quelli considerati ultimi, ognuno di loro da Carboni (che controllo della corsa!) a Murtas, a Siri e a Caria hanno fatto vedere qualcosa, che diventa più di qualcosa se si paragona a quel niente fatto vedere dai big. Erano i nomi dei famosi ripescati, hanno fatto il loro Palio. Poi appunto Bruschelli che di fronte a big arrendevoli ci dice sempre che la sete e la fame contano quando si fa il Palio. Intorno il Palio dei bomboloni, quello delle proposte di sanzioni date in anticipo, quello del cencio non benedetto, quello dove i giochi non c'erano o se c'erano non si sono accorti che era il momento di entrare in ballo.  

Di nuovo, ancora una volta, ha vinto l'accoppiata. Quella più equilibrata, quella più sicura. Zedde nella nostra analisi pre Palio era già stato segnato, come il più tranquillo ma nello stesso tempo più motivato. Così è stato. Gli spettri che forse ha vinto dentro di se' e che molti di noi per anni gli hanno visto intorno giovedì sera forse lo avranno aspettato a quel colonnino al Casato, lui non si è nemmeno girato a guardarli, doveva alzare il nerbo.

Eleonora Mainò

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Agosto 2018
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