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Palio di Legnano

Palio Asti: promossi e bocciati

Con la novità dei mezzosangue, sorpassi inesistenti e rimonte impossibili - E Legnano? Novità in arrivo..

Il Palio di Asti di domenica scorsa ha visto vincere Gingillo in Piazza Alfieri per la terza volta e Bomario da Clodia, all'ennesimo sigillo in carriera dopo i successi di Fucecchio e Ferrara.

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Palio Asti 2017 4 di 7

Dicevamo dei vincitori, in testa sia per i tre giri della batteria che per i tre della finale, che hanno dovuto vedersela con Pusceddu e Tiepolo all'inizio e con Caria e Preziosa Penelope sul finire della corsa. Il Palio si è deciso nella prima curva dove San Lazzaro ha spinto fino alla fine riuscendo a girare in testa proprio davanti alla Torretta per poi amministrare e gestire il resto della corsa. Ai vincitori senza dubbio va un bel 10 e lode in pagella: non hanno sbagliato niente.

Tra i promossi sicuramente Pusceddu, Caria e anche Atzeni. Direi che anche Columbu e Cersosimo hanno disputato un palio al di sopra delle aspettative riuscendo a qualificarsi per la finale. Forse da Dino Pes, nonostante fosse uno dei nove finalisti, ci si aspettava di più soprattutto per i tanti anni senza vittoria della Cattedrale. Tra chi ha deluso certamente Sandro Gessa e Luigi Bruschelli per citarne due chiacchierati nella vigilia anche se per motivi opposti: per la contrada in cui montava (il primo) e per la carriera (il secondo).

Chi proprio è senza voto è Antonio Siri, lasciato al canapo col cavallo girato in una situazione abbastanza tranquilla di mossa. Mossa che, insieme anche alla prima ed a un paio di false, non può certo permettere al mossiere di arrivare alla sufficienza. Matteucci si è fin dall'inizio imposto in maniera autoritaria con i fantini per provare a gestire e non subire una mossa che, con sette cavalli in batteria e nove in finale, è tutt'altro che facile, ma gli errori sui singoli istanti e sulle decisioni da prendere al volo sono stati troppo evidenti per sperare in un ritorno.

Del primo Palio con i mezzosangue cosa dire? Di certo le andature soprattutto al terzo giro sono diverse da quelle dei purosangue ma credo che, forse, l'aspetto che si sia notato maggiormente è la quasi totale assenza di sorpassi e rimonte nelle prime posizioni, forse proprio per un'andatura con minori cambi di passo che invece avremmo potuto vedere con i purosangue. Che sia solo un caso delle batterie di quest'anno o che sia legato a doppio filo con i mezzosangue e con il fondo così pesante della pista lo scopriremo solo nei prossimi anni. In ogni caso, a mio avviso, è stato un bel Palio, per nulla penalizzato dalla grossa indecisione, quasi irreale, che si è avuta fino a pochi giorni dalla manifestazione sul tipo di cavalli da utilizzare.

Tornando a Legnano, cosa dire? Nel precedente articolo parlavamo di possibili nuovi scenari dopo Asti… al momento sono solo voci ma qualcosa bolle nelle pentole di un paio di contrade. A breve ne vedremo il risultato.

R.M.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Settembre 2017
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