Eleonora Mainò, collega di Siena TV e della testata online Il  Verrocchio, chiude oggi le sue corrispondenze, tanto amichevoli quanto apprezzate, da Siena, con questo pezzo ce ci regala nuovi spunti per un assaggio della "sacralità" di un Palio senza uguali. Grazie, Eleonora e a presto…

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Le misure di sicurezza non scoraggiano, almeno quando si parla di Siena e del suo Palio. La città è invasa fin dal primo luglio. Con Roberto Cavalli che passeggia per il corso, Mario Testino che scatta, due tra i nomi più importanti. Tutto si snoda secondo l'antico programma del pomeriggio di Palio, l'incubo pioggia non fa più paura. I ragazzi di tutti i corpi militari guardano questo mondo strano con curiosità, a volte quando il decreto Gabrielli li obbliga a fermare le persone quasi si scusano, come se avvertita la sacralità di queste giornate avessero la sensazione di profanare Siena.

Un Palio che su più fronti assaggia le novità. Quello di Andrea Coghe, che ha ricevuto il soprannome di Tempesta, non è l'unico battesimo sul tufo; il drappello a cavallo dell'Arma dei Carabinieri e' stato guidato per la prima volta da una donna, Fabiola Garello, una delle poche donne privilegiate nella storia che ha potuto calcare il tufo a cavallo.

Le ipotesi della vigilia erano tante. Difficile ma non impensabile il terzo successo consecutivo di Scompiglio, ipotizzabile il quattordicesimo palio dell'imperatore, nell'aria un Palio che aveva , per i tempi lunghi e diversi e dilatati, spiazzato tutti. Ma la Piazza del Campo ha spesso risposte più semplici, inutile dilungarsi sulla vicenda Tornasol-Tartuca; l'esclusione è frutto dell'applicazione dell'articolo 50 del regolamento del Palio. Presa queste decisione, la mossa per forza di cose, con le luci ormai accese nelle case, dura un attimo, non è perfetta ma ormai forse il filo era stato perso per alcuni versi e necessità.

Schizzano Torre e Selva, dall'esterno la Giraffa, partita in nona posizione, rimangia in velocità tutti, gira prima e Bartoletti ha il tempo di ritirare su Sarbana dopo un piccolo inciampone, da lì la corsa diventa velocemente un affare a due, Giraffa e Aquila; Brigante ci prova in tutte le maniere, ma Scompiglio non molla, anche quando i due cavalli sembrano avere lo stesso passo, la Giraffa tiene la testa e la tiene fino al terzo bandierino.

La prestazione di Bartoletti e della cavallina bionica ( con un pezzettino d'anima legnanese) è da dieci e lode, ma Brigante con Renalzos si meritano di diritto un bel voto; Sanna finalmente ci regala la prova che tutti aspettavamo, ora sarà per lui il tempo delle conferme.

Dietro il mestiere di Velluto fa diventare l'ultimo cavallo del lotto il terzo soggetto  (seppur distanziato) del lotto. Non male Grandine, la Torre, forse l'accoppiata più sorprendente e inaspettata di questa carriera, resiste fino a una caduta poco chiara. Il battesimo di Tempesta è con una partenza fulminate poi forse l'inesperienza prende il sopravvento. Il resto, e su tutti, in negativo, Onda, Civetta e Pantera tranne un piccolo barlume del Bruco, sono prestazioni incolori.

La Giraffa vince il Palio alla sua maniera; senza troppe chiacchiere, Bartoletti cercava Sarbana, la Giraffa forse con questa cavallina aveva un conto in sospeso, dopo lo scorso anno e aspirava a montare Scompiglio; hanno incrociato i dati con semplicità e determinazione. Il Palio spesso ha bisogno di meno impalcature mentali di quello che si può immaginare. 

Eleonora Mainò