Se non è stato un Palio da record, è mancato poco. I numeri parlano da soli: al campo presenti oltre 8000 spettatori che hanno portato un incasso di 181.635 euro, circa 700 euro meno del record storico. Ottimi anche i dati della trasmissione streaming che, seppur con piccoli problemi tecnici, ha «portato visibilità ulteriore alla manifestazione grazie anche ai filmati con un taglio diverso dal solito – ha commentato Mino Colombo, Cavaliere del Carroccio – Ringrazio Legnanonews per questo, siamo solo al punto di partenza. Anche il sito del Palio è cresciuto in termini di accesso così come la nostra pagina Facebook».

Tutti soddisfatti quindi su come si è svolta la giornata del Palio, dal Supremo magistrato Alberto Centinaio che ha sottolineato l'eccellenza della pista e dei cavalli, «non potevo finire in miglior modo il mio mandato» ha commentato; ancora il Gran Maestro del Collegio Alberto Oldrini ha ricordato come anche nella Provaccia è stato «ripagato il fatto di aver coinvolto le associazioni sportive. L'emozione provata alla messa in piazza domenica è stata forte così come vedere la sfilata con il nuovo Alberto da Giussano (Ivan Caio, nrd). Legnano, dopo anni, ha vissuto un'aria di festa».

Ringraziamenti a tutti coloro che lavorano dietro le quinte anche da Gianfranco Bononi, presidente della Famiglia Legnanese: «Il Palio è cresciuto tanto negli anni – ha sottolineato –, grazie alle moltissime persone che ci lavorano. Venerdì è stato encomiabile il lavoro svolto al campo di spostare lo steccato, un'operazione non semplice ma che è stata svolta in poche ore». A proposito di questo, proprio Mino Colombo ha annunciato che proprio oggi, 31 maggio, da Roma ha ricevuto una chiamata con i complimenti del Ministero: «Abbiamo dimostrato di essere un'eccellenza e grazie a noi useranno i purosangue inglese anche in altri palii»

Il merito del successo però va in primis alla reggenza e alla contrada che, se per 23 anni non ha vinto il Palio, ci ha sempre creduto, mantenendo vivo il maniero tra feste e momenti culturali. «E' stato un anno meraviglioso – ha detto capitan "appartenenza", Paolo Cristiani -, dal punto di vista della corsa ma soprattutto dove si è visto il valore dell'animale, come viene trattato e garantita la sua salute. La vittoria è stata la dimostrazione di un grande fantino e di una contrada, dopo anni di lavoro intenso». Cristiani, dopo 8 anni di reggenza, lascerà ora la Croce pettorale al futuro capitano. 

Soddisfatti anche la castellana Silvia Picenni che la sera prima del Palio ha «chiesto a tutti di crederci», e il Gran Priore Alessandro Mengoli che ha riservato per il suo capitano parole di stima e riconoscenza: «La corsa è l'elemento che cambia un'annata. Siamo arrivati ad una vittoria anche quando ci davano non più per favoriti, perchè Paolo e Giovanni ci hanno sempre creduto. Paolo mantiene la parola, lo ha sempre fatto in 8 anni e ci ha regalato un cappotto che resterà nella storia».

Non poteva mancare infine un commento da parte del sindaco Centinaio sui fatti che domenica hanno movimentato la tribuna partenza: «Una piccola macchia in una giornata bellissima. Vogliamo sapere cosa è successo, perchè qualora ci fossero responsabilità personali saremo durissimi nel punire chi, in modo demenziale, ha recato una brutta immagine alla città. Durissime saranno eventuali sanzioni».

Con la simpatia che lo caratterizza, capitan Cristiani ha cambiato l'ordine delle bandiere in sala Stemmi rivolgendosi al collega di San Martino, Antonio De Pascali, vincitore del Palio 2016 (non presente in sala): «Antonio mi spiace rimetterti all’ultimo posto, concedimelo come capitano anziano».