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Quando il silenzio diventa condanna: “Vox”

Ecco un libro che non passerà inosservato

Vox
di C. Dalcher
ed. Nord
€ 19,00


Ecco un libro che non passerà inosservato. O meglio, che non deve passare inosservato.

Christina Dalcher per il suo esordio si ispira a Margaret Atwood e al suo "Racconto dell'ancella" e scrive un romanzo dove protagonista è un'assenza: la voce delle donne. In un futuro non molto lontano, nei colti e ricchi Stati Uniti sale al governo un presidente debole ed arrivista, supportato da un movimento religioso oscurantista e retrogrado, che usa le Sacre Scritture per giustificare una sempre maggiore sottomissione delle donne.

"A capo di ogni uomo sta Cristo, e a capo di ogni donna sta l'uomo": eccola, la realtà che il reverendo Carl e tutto l'establishment del governo vogliono diventi la norma. E per far sì che sia così, alle donne viene progressivamente tolta la libertà: niente più diritto al voto, niente lavoro, niente passaporto, niente conto corrente, niente possibilità di leggere o scrivere. E alla fine, niente parola.

Nella sua grande carità, il Movimento per la Purezza consente alle donne 100 parole al giorno (normalmente ne usiamo 16.000): a tenerne il conto un braccialetto elettronico, che si premura di rilasciare scariche elettriche ad intensità crescente per ogni parola detta in più. Ed ecco come si trasforma una società mobile, moderna e stimolante in una brutta copia di un film anni Cinquanta: la moglie a casa, a cucinare, ricamare e fare figli, gli uomini al lavoro e a prendere tutte le decisioni.

Una realtà che sembra assurda, ma che Jean Mc Clellan, famosa neurolinguista di origine italiana, vede realizzarsi in pochi decenni, quelli che lei trascorre a studiare, viaggiare e formarsi una famiglia 
invece di protestare, fare sit in e denunce e andare a votare, come fa la sua amica Jackie. "Tanto non succederà mai", pensa. E invece. Oggi Jackie è rinchiusa chissà dove, e lei sforna dolci sotto gli occhi delle telecamere del governo piazzate in casa.

Oggi Jean conserva le parole per dire "ti voglio bene" a Sonia, la figlia che ha messo il bracciale a quattro anni e praticamente non parla più; per cercare di avere autorità sui tre figli maschi, il maggiore dei quali sfoggia una "P" dorata sul bavero della maglia; per salvare il matrimonio con Patrick, che per l'infame governo lavora, ed è troppo debole per ribellarsi.

Non tutto è perduto, però, anche se ribellarsi costerà molto, e nessuno sarà più come prima.

Un libro fortissimo, fantascientifico certo, ma mica poi tanto. Leggetelo.

Amanda Colombo – Galleria del Libro

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Settembre 2018
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