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Uno strepitoso esordio: “Fiori sopra l’inferno”

Un thriller tesissimo, un'ambientazione affascinante e implacabile e soprattutto una protagonista di cui non potremo più fare a meno nell'opera prima di Ilaria Tuti

Fiori sopra l'inferno
di Ilaria Tuti
ed.Longanesi
€ 16,90


Iniziamo l'anno come si deve, ovvero con un libro che è l'opera prima di una talentuosissima scrittrice, che ci regala un thriller tesissimo, un'ambientazione affascinante e implacabile e soprattutto una protagonista di cui non potremo più fare a meno.

Siamo a Travenì, un piccolo borgo chiuso in una valle circondata da montagne altissime. É inverno, si gela, tutto è coperto di neve e sembra addormentato. Qualcuno, però, si è svegliato da un lungo letargo e ha deciso di seminare il terrore fra gli abitanti del paese… La prima vittima, infatti, è uno stimato professionista impegnato nell'ammodernamento della valle, padre di famiglia, membro attivo della comuinità.

Al ritrovamento del cadavere sovraintende il commissario Teresa Battaglia con la sua squadra, formata da giovani agenti molto capaci ed estremamente dediti al proprio capo: quasto è ciò che vede il giovane ispettore Marini, trasferito dalla città a questa unità e per la prima volta a confronto con la donna che sarà il suo capo. Marini non ci mette molto a capire che il commissario Battaglia è un validissimo poliziotto, un profiler con profonde conoscenze della mente criminale, in grado di lavorare 20 ore al giorno senza sosta, pur di risolvere il caso. Nonostante il fatto che sia donna, fuori forma, diabetica e decisamente avanti con l'età.

Lo scetticismo iniziale di Marini viene presto dissipato dalla grande abilità di Teresa di "leggere" la mente dell'assassino, anche se in questo caso è estremamente più difficile del solito: i delitti si accumulano, rivelando un colpevole a tratti estremamente lucido e organizzato e a tratti rabbioso e folle. Un'alternanza rarissima, e molto pericolosa: l'assassino è un'ombra furtiva che semina dolore senza lasciare traccia alcuna, nè sulle vittime nè sulla scena del crimine. Neanche fosse un animale del bosco, invece che un essere umano…

La catena di crimini mette a dura prova i nervi di tutta la squadra, ostacolata anche dalla scarsa collaborazione di una popolazione chiusa, che vuole preservare la propria integrità anche a costo di proteggere un criminale. Chi però è più messa alla prova è proprio Teresa che, oltre a combattere con l'ombra che si muove nel bosco, deve combattere con l'ombra che si sta allargando dentro di sè: il corpo, già affaticato dagli anni e dalla malattia, percepisce un calo della lucidità, sintomo dell'approssimarsi implacabile di una malattia il cui solo nome terrorizza Teresa più di mille pazzi omicidi…

Un thriller avvincente, con un personaggio durissimo e implacabile fuori, ma tenero e spaventato dentro. Un romanzo che scorre come l'acqua che alimenta la cascata dell'orrido, e che come l'orrido è in grado di terrorizzare con il suo gelido e profondo buio. Da leggere.

Amanda Colombo – Galleria del libro

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Gennaio 2018
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