Rondini d’inverno: sipario per il commissario Ricciardi
Torna il maestro del crime italiano, e torna con uno dei suoi personaggi più amati: il commissario Luigi Alfredo Ricciardi
Rondini d'inverno
di Maurizio de Giovanni
ed. Einaudi
€ 19,00
Ad un anno di distanza dal successo di "Serenata senza nome" e a pochi mesi dall'uscita del fanta-thriller "I Guardiani", torna il maestro del crime italiano, Maurizio de Giovanni. E torna con il commissario Ricciardi, l’amatissimo personaggio che – nella Napoli degli Anni Trenta – risove i delitti più efferati partendo non dagli indizi, ma dalle ultime parole pensate dalle vittime, parole che solo lui – grazie a un dono che è una maledizione – può sentire.
Questa volta, il Natale del 1933 è appena trascorso e la città si prepara al Capodanno. Sul palcoscenico di un teatro di varietà, il grande attore Michelangelo Gelmi esplode un colpo di pistola contro la giovane moglie, Fedora Marra. Non ci sarebbe nulla di strano, la cosa si ripete tutte le sere, ogni volta che i due recitano nella canzone sceneggiata: solo che dentro il caricatore, quel 28 dicembre, tra i proiettili a salve ce n'è uno vero.
Fedora vola per il palcoscenico, atterrando scomposta come una bambola rotta. Gelmi non si capacita, proclama la sua innocenza anche se sa di essere effettivamente lui, la causa della morte dell'unica donna che abbia mai amato. Ma il proiettile no, non l'ha messo lui nel caricatore.
Il commissario Ricciardi si trova davanti un caso che sembra già risolto in partenza: un attore in declino, che vive del riflesso della moglie invece in piena carriera, la gelosia, un amore segreto, l'invidia… E il colpo, sparato davanti a tutti. Facile. Troppo, per Ricciardi.
E allora – in quei pochi giorni concessi dal questore – Ricciardi e Maione dovranno capire cosa si nasconde dietro ciò che è sotto gli occhi di tutti. Quasi un gioco di prestigio: come la nebbia che avvolge Napoli, inaspettata, magica e inusuale.
E poi c'è il dottor Modo, alle prese con una donna ferita che gli è più vicino di quanto vuol far pensare; c'è Livia, che deve proteggere il suo amore al costo di distruggerne un altro; c'è Enrica, che aspetta di poter vivere il suo di amore, anche al costo di distruggere i desideri di chi le vuole bene; c'è Bianca, che sopravvive, e spera. E c'è Bambinella, che questa volta canta tutto il dolore che lo circonda. E c'è il sogno: via di fuga e condanna, speranza e disillusione.
Un vero capolavoro. Che Maurizio de Giovanni racconterà ai suoi lettori domani, ad Arconate, alle 21,00.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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