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Cambiamenti climatici: “Dobbiamo essere noi il cambiamento”

16 Gennaio 2020

[pubblicita]Buongiorno,
uso la bicicletta con soddisfazione tutti i giorni per andare al lavoro e per i piccoli spostamenti se il meteo me lo consente, quindi quando ho appreso del blocco del traffico fino alle auto diesel euro 4 non mi sono preoccupato più di tanto. 
Ai miei tre figli stamane ho detto di andare a scuola a piedi: non hanno protestato nonostante il freddo, sono abituati, sanno che uso l’auto lo stretto necessario e preferibilmente a "pieno carico" o in condivisione, come quando si tratta di portarli in palestra.
Ci sono rimasto male quando ho visto che nel traffico mattutino nulla è cambiato. Soprattutto davanti alle scuole il solito caos causato dai genitori che portano i figlioli a scuola.
Questi microingorghi naturalmente peggiorano la qualità dell’aria che respiriamo tutti, pare che nonostante ciò a nessuno importi, con buona pace dei Friday for Future.
Sarò vecchio ma ricordo con nostalgia quando, da studente del Bernocchi, si facevano le gare nel sottopassaggio con gli operai della Franco Tosi.
La ditta consentiva il parcheggio interno a chi abitava ad almeno 5 Km dall’industria.
Il parcheggio delle biciclette nelle scuole era pieno, quasi come quello della stazioni in Olanda oggi (e lì sì che fa freddo davvero!).
Pedalando nel traffico mi venivano in mente gli slogan della Coppa Bernocchi: "Legnano la città della bicicletta", "101 anni di storia del ciclismo". Ma a che cosa serve se poi il giorno dopo tutti, insieme, appassionatamente, siamo in coda col SUV?
Se ci preoccupiamo degli sconvolgimenti climatici, del futuro dei nostri figli, prima dobbiamo operare noi il cambiamento, riempire le piste ciclabili e chiederne e pretenderne di nuove, altrimenti sono solo parole al vento, magari dette sulla commozione di un nuovo disastro ambientale.
Mentre scrivo leggo che un ciclista di 93 anni è stato investito sul viale Sabotino. Questo signore, che ammiro, ha vissuto la colonizzazione delle strade da parte dei motori e rischia la propria pelle ogni volta che pedala.
Ogni pedone, ogni ciclista vale una vita quanto quella di chi pilota un'auto, ricordiamocelo quando schiacciamo il pedale dell’acceleratore. Andar più piano può evitare un incidente oltre naturalmente ad inquinare di meno.

Carlo Barbui

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