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Alpoggio: “Il risultato di via Cavallotti è un disastro!”

26 Settembre 2019

Buongiorno direttore, da mesi osservo i lavori di via Cavallotti e ogni giorno che passa (poiché spero non sia ancora ultimata) mi avvilisco. Leggo il Vs. articolo con le considerazioni del presidente della Confcommercio che dichiara che l'intervento ha "centrato l'obbiettivo". E se lo dice lui (salvo poi però chiedere che non venga replicato in corso Magenta) ci crediamo (ma io no).
Ad ogni modo, Le scrivo in quanto in data 04.12.2018 anche io, da ex assessore, ho approvato con delibera n.206 il progetto di riqualificazione del tratto di via Cavallotti. E non lo rinnego ma, anzi, ne sono fiero. La delibera in questione, però, non ha nulla a che vedere con il risultato oggi raggiunto e che tutti i cittadini e frequentatori della ZTL possono "ammirare". E questo ci tengo sia chiaro.
E' chiaro che l'effetto ottenuto non è così diverso da quello che si vede nella rampa di accesso a via Luini con "difetti difficili da non notare".

Vi allego alcune foto che bene evidenziano i "difetti" del manto posato. Vi invito ad osservarle con attenzione e darne giudizio (a differenza di altri, penso che i cittadini hanno il diritto di esprimersi su quello che è di fatto loro e di discuterne e, perché no, fare anche -sana- polemica).

Vi suggerisco inoltre di andare a riprendere la delibera sopra citata e gli allegati ad essa, per verificare che da cronoprogramma i lavori dovevano durare 112 giorni mentre, iniziati nella seconda metà di febbraio (e quindi con termine a giugno considerando anche qualche ritardo "fisiologico"), si sono protratti diversi mesi dopo.
Una cosa di certo è ad oggi chiara: Legnano ha grossi problemi con le pavimentazioni.

Ora, ognuno dirà la sua e ognuno difenderà il proprio operato e sicuramente criticherà la mia esternazione, ma una cosa è certa: il risultato di via Cavallotti è un disastro!

Mi scuso io con i cittadini e mi auguro che chi di dovere si attivi per risolvere il problema. Tutti sbagliamo, e soprattutto chi "fa" è più incline all'errore di chi critica e basta, l'importante però è sapere riconoscere lo sbaglio e porvi rimedio. E sono sicuro che sarà così.

Ma "si dia a Cesare quel che è di Cesare".

Cordialmente.

Gianluca Alpoggio

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