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Maxi affissioni: Aipe presenta un esposto in Procura

7 Agosto 2019

Gentile Direttore, in data 3 luglio pubblicavate sulla cronaca di Legnano un articolo dal roboante titolo “ Maxi pubblicità abusive, 4 su 5 scoperte (abusivamente)”, siccome anche dal contenuto sembra sia stata compiuta una coraggiosa azione di regolarizzazione e pulizia, noi che siamo l’Associazione di categoria che riunisce gli operatori del settore pubblicità, e che negli anni abbiamo seguito con la massima attenzione il problema, ci siamo sentiti in dovere di fornire a voi ed ai vostri lettori un quadro più completo e reale della situazione.

Alcuni anni fa l’allora sindaco Alberto Centinaio (Centrosinistra) preoccupato da una proliferazione di cartelli ed insegne pubblicitarie di varia foggia e dimensioni incaricò la nostra associazione di effettuare un monitoraggio di quanto presente nel territorio comunale. Dal rilevamento effettuato risultò una situazione di diffusa irregolarità, infatti oltre agli impianti abusivi, ve ne erano molti autorizzati senza averne i requisiti, altri con autorizzazioni scadute, insomma l’amministrazione comprese quanto fosse necessaria una presa di posizione decisa anche perché queste irregolarità andavano poi ad incidere negativamente sulle imposte di pubblicità determinando minori introiti per il Comune.

Iniziò così un calvario di accelerazioni nostre e da parte degli amministratori e di rallentamenti da parte degli uffici, pur di fronte alle evidenze di una situazione insostenibile i tempi di risoluzione del problema da parte degli uffici apparivano troppo diluiti nel tempo.

Tirando in lungo si arrivava così alle elezioni comunali, anche la nuova amministrazione Fratus (Centrodestra) conveniva sulla necessità ed urgenza di porre un rimedio al dilagare delle irregolarità, tuttavia ancora una volta ogni soluzione si smarriva tra uffici, scrivanie, cassetti.

Nel frattempo però si verificavano strani episodi, impianti storicamente irregolari ed anche pericolosi per la viabilità continuavano ad essere tollerati malgrado le numerose segnalazioni, altri impianti volutamente e provocatoriamente installati senza autorizzazione venivano prontamente sanzionati e rimossi in due giorni.

Ora non si discute sulla legittimità dell’intervento della Polizia Locale, anzi, ma quel che non si capisce è come facciano (sia la Polizia Locale che Amga) a non vedere impianti da anni presenti in strada irregolari, ingombranti, pericolosi mentre altri come compaiono vengono attaccati, sanzionati e rimossi con una velocità degna delle Olimpiadi. Seguendo un noto politico italiano che disse “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca” abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica e ora vedremo, anche perché, con il ruolo di Sindaco vagcante, abbiamo l’impressione che le azioni contro una parte degli operatori ( sempre e solo una parte) si siano inasprite e nei giorni scorsi è stata presentata, sempre alla Procura, una integrazione con gli ultimi fatti occorsi.

Ecco in sintesi le nostre preoccupazioni, accentuate dalla conclusione del vostro articolo “prossimo obiettivo per la Polizia Locale sarà quello di eliminare definitivamente le ingombranti strutture in metallo così da cancellare definitivamente il problema” ,  si perché prima di cancellarlo il problema bisognerebbe affrontarlo, tenendo conto di tutti i fattori, valutando tutti gli impianti, confrontando ogni impianto col Codice della Strada, non è sicuramente il momento tra tante difficoltà di lasciar pensare che ci possano essere cittadini o aziende di serie A ed altri di serie B.

Grazie per l’ospitalità.

Aipe – Massimo Turci, Segretario Nazionale

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