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Palio, Franchi: “Più candidati a gran maestro, dimostrazione di democraticità”

8 Agosto 2019

Spettabile Redazione, se una intervista potesse diventare un paradigma tra retorica e pragmatismo, per quanto ho letto, vincerebbe la retorica alla grande!

Non credo difficile individuare il riferimento, precisando subito e auspicando che un personalissimo parere, se rimane nei limiti  stretti dell’educazione, non dovrebbe “offendere” nessuno!

Forse con un poco di presunzione credo di avere, in qualche maniera, “stimolato” due Gran Maestri del Palio ad esprimere la propria opinione sulla situazione attuale (cliccare qui per l'intervista). E’ una buona cosa vuol dire che la manifestazione Legnanese continua a destare grande interesse.

Quello che non ho ben capito è il riferimento alla serenità. Parlare di Palio, con pareri magari discordi con una parte dei Contradaioli è perdere la serenità? Mi sembra un poco eccessivo, non credo che l’ambiente Palio abbia in qualche modo dimostrato nervosismo o insofferenza. E’ del tutto normale che ci siano persone a favore di un certo concetto e altri che abbiano un pensiero diverso!

Discutibile anche paragonare una elezione con un solo candidato come “prova” della coesione tra le Contrade! Ma cosa centra? Personalmente ho sempre creduto che più candidati fossero una dimostrazione tangibile di democraticità. E in questa democraticità le Contrade giocavano un ruolo paritetico! Situazione non così chiara nel modello (un solo candidato) che viene auspicato.

Poi naturalmente succederà quello che deve succedere. Quello che volevo sottolineare e che ripeto, è la necessità che tutti gli aventi diritto al voto possano partecipare ad una votazione  chiara (SI-NO) e non a una “imposizione” di fatto “ precostituita”.

Devo confessare che le considerazioni che mi hanno stupito di più è il ritornare su un ritornello che pensavo cancellato, finito, sorpassato! Siamo ritornati al: “voglio contare di più io, il Collegio deve giocare un ruolo primario….” e via di questo passo. Mah! Quasi una “contrapposizione” alla Fondazione che deve ancora nascere.

Può essere che io abbia frainteso, ma se siamo ancora a questo livello il tanto auspicato motto “osare per volare” di “proprietà” di uno dei partecipanti all’intervista (non me ne voglia), lo vedo ancora difficile e lontano….”flight  cancelled”??!!

Comunque come ho sempre sostenuto (e praticato) ognuno è libero di pensare come vuole. Quello che poi conta è il risultato! E su questo ancora un plauso a chi, in una situazione oggettivamente difficile, ha realizzato uno spettacolo degno della situazione.

Cordialità.

Rino Franchi

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