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La politica e i social: “Ci si combatte a colpi di tweet e si replica con fb”

21 Marzo 2019

Buongiorno direttore, mi ha molto colpito la lettera della signora Pierangela nella quale racconta di essere stata aiutata dopo un difficile divorzio da attivisti di CasaPound.

Mentre leggevo mi chiedevo quando un Matteo, Chiara, Osvaldo… avrebbero scritto la stessa cosa ringraziando il PD.

Chi se non il PD dovrebbe avere a cuore le condizioni di vita dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati?

Mi chiedo se il PD legnanese, così attivo nel caso Lazzarini e nuova biblioteca e così pronto a mobilitarsi per Zingaretti e per le prossime Europee, sappia dove vivono i pensionati con meno di 500 euro di pensione.

Sanno quali quartieri sono maggiormente a rischio povertà? Dove vivono i migranti e qual è lo stato di degrado degli immobili?

Sanno quanti sono i disoccupati, a quali categorie di lavoro appartengono? Hanno contatti diretti?

Un tempo (chi ha qualche anno come il sottoscritto se lo ricorda) gli attivisti del PCI diffondevano l'”Unità” porta a porta. Era un bel modo per toccare con mano determinate situazioni. Ora suonano il campanello solo i Testimoni di Geova! O i piazzisti.

Ora la politica si fa sui social, ci si combatte a colpi di tweet e si replica con fb.

Bello, se non fosse che migliaia di persone a Legnano sono prive non solo di protezione ma soprattutto non esistono. E del resto aiutare qualcuno in un quartiere degradato non porta voti. E l'impressione è che i risultati del lavoro svolto nei vari partiti si misurano solo in termini di percentuali elettorali.

Si dice la politica è cambiata, probabilmente è cambiata troppo in fretta e così chi dovrebbe rappresentare i lavoratori non sa neppure dove stiano di casa.

I miei anziani genitori abitano in una vecchia palazzina popolare (dal 1943) in Viale Gorizia. Non hanno mai visto un “politico” locale neppure in campagna elettorale! Tanto meno della sinistra.

Quanti lettori di Legnanonews direbbero la stessa cosa? Mai visto un politico: solo volantini e volantini che fra qualche mese riempiranno i nostri sacchi di spazzatura.

E poi si lamentano delle alte percentuali di astensionismo! Nessuno lo dice ma gli astensionisti (coloro che per un motivo o per l'altro non vanno a votare) sono oggi il primo partito in Italia.

Viene in mente Nanni Moretti quando in un film famoso si rivolge a D'Alema: “Di' qualcosa di sinistra, di' qualcosa, di' una cosa … reagisci”. Esagero?

E alla signora Pierangela vorrei dire di fare attenzione alla carità pelosa di CasaPound: l'hanno aiutata? Bene. Diffidi però del loro razzismo, nazionalismo, del loro fascismo.

Il “prima gli italiani” è uno slogan deleterio: divide i lavoratori e crea fratture tra di loro (tra di noi).

Giancarlo Restelli

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