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S.Ambrogio: il controllo del vicinato non funziona

4 Marzo 2019

Caro Direttore, a distanza di poco più di due anni, devo purtroppo tornare a sottolineare quanto la situazione del quartiere in cui vivo (S. Ambrogio) sia lontana dal potere essere considerata normale.

Come ormai capita tutti i venerdì ed i sabati sera, anche ieri, 2 Marzo 2019, verso le 23.00, ho dovuto fronteggiare una trentina di giovani letteralmente appiccicati alla vetrata della porta di ingresso del mio condominio in Via S. Ambrogio, che stazionavano sentendo musica, bevendo birra e/o cocktails da bicchieri di plastica, tranquillamente appoggiati coi piedi sui muri dell’edificio, imbrattando il suolo con cicche di sigaretta, fazzoletti di carta, bottiglie e …. saliva (eh si, devo sottolineare che una delle caratteristiche che riscontro in questi ragazzi è la spiccata propensione a sputare a raffica per terra, recuperando dal proprio organismo liquidi e risorse in quantità inaspettata…).

Dopo le mie invettive questo gruppo si è allontanato; la loro giustificazione per il fatto di avere scelto il portico sotto casa mia è stata la seguente: “non sappiamo dove andare, non vede che la piazzetta è tutta occupata?”. In effetti era vero, nella piazzetta che si trova all’interno del condominio con portici che sta tra Via S. Ambrogio e Via Banfi c’erano già diverse decine di ragazzi (possono essere tranquillamente più di cento) che facevano esattamente le stesse cose: bere (sottolineo nuovamente alcolici), fumare, ascoltare musica….

Ha assistito alla scena un ubriaco cronico, un signore piuttosto anziano che ormai ha solidarizzato con le compagnie che si ritrovano in zona e mi sembra sia stato “adottato” dai ragazzi. Aveva una bottiglia di birra in mano e un’altra nella tasca del giubbotto.

E’ venuto verso di me, mi ha mandato a quel paese e lo stesso ho fatto io, esasperato.

Questi i fatti (allego una fotografia scattata dal mio balcone dopo gli eventi descritti, per dare almeno parzialmente un’idea di quello che sto descrivendo; nonostante la bassa definizione si possono contare tra le 60 e le 70 persone, e la visione è solamente parziale).

In seguito, mia moglie ha chiamato il 112; le hanno risposto che avrebbero mandato una pattuglia appena disponibile, ma non so dire se ciò sia avvenuto. Del resto, è normale che le forze dell’ordine diano priorità a situazioni più delicate, tenendo conto della cronica carenza di organico che le affligge.

Questa mattina, domenica 3 marzo 2019, assisto alla consueta, desolante scena di  degrado nella piazzetta: bottiglie vuote, bicchieri, fazzoletti e altro per terra.

A seguito della mia lettera del 2016, su invito del comandante della Polizia Locale, avevamo costituito un gruppo di Controllo del Vicinato con altri residenti del quartiere.

Dopo due anni posso dire che questo strumento è assolutamente inadatto allo scopo, pur avendo una valenza fuori discussione in altre situazioni di “quasi pericolo”.

Tra l’altro il fenomeno si autoalimenta: questa zona è ormai divenuta un luogo di ritrovo abituale per decine di giovani, e il loro numero aumenta di settimana in settimana, ed avvicinandosi il periodo estivo non è certamente destinato a ridimensionarsi spontaneamente.

Quello che serve, a mio avviso, è un costante presidio del territorio, che in questo momento è assolutamente inesistente o insufficiente a normalizzare la situazione.

Avevo sperato nel cambio di Giunta, anche sulla base delle promesse fatte in campagna elettorale riguardo il controllo del territorio, ma devo dire che il risultato, per quello che posso vedere, è inferiore a zero…   

Mi piacerebbe tanto potere accompagnare qualche rappresentante delle istituzioni, uno dei prossimi weekend, a visitare la zona, per capire se si possono immaginare soluzioni strutturali al fenomeno, per tornare a garantire ai residenti un minimo di tranquillità.

Li invito a contattarmi, sarò lieto di fare la guida.

Grazie per l’attenzione.

Cordialmente

Mario

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