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Dimessa a Legnano, operata d’urgenza a Busto Arsizio

1 Febbraio 2019

Un recente servizio sul Pronto Soccorso di Legnano ha sollecitato una lettrice a far partecipi i nostri lettori di un caso personale che le ha crato disagi e conseguenze non solo di carattere fisico ma anche psicologico. Un caso-limite, probabilmente, sul quale lasciamo ai professionisti coinvolti e alla direzione ospedaliera lo spazio più ampio possibile per un eventuale intervento.

La lettera che segue era stata indirizzata all'URP dell'azienda ospedaliera che aveva provveduto poi a mettere in contatto la paziente con il primario della chirurgia, il quale, molto ben disposto al colloquio, si e' scusato per quanto accaduto. Nessun confonto, anche se richiesto, invece, con il chirurgo che aveva visitato la signora al Pronto Soccorso e, come ritiene la stessa, nessun provvedimento sarebbe stato adottato. 


Con la presente sono ad esporVi, con molto rammarico, quanto mi è accaduto presso il Vostro Ospedale a seguito di accesso al Vostro pronto soccorso. 

A far data dal 19 ottobre u.s., a seguito di dolori addominali, mi rivolgevo dapprima al mio medico curante che, mi sottoponeva ad alcune cure senza però aver alcun beneficio. Successivamente, con il crescere dei dolori, contattando il mio dottore mi indicava di recarmi quanto prima presso il pronto soccorso per effettuare una valutazione immediata del quadro clinico, visto che i dolori erano sempre più forti e intollerabili. 

In data 24.10 u.s. mi rivolgevo così presso il Vostro nosocomio, al fine di poter avere una visitata visto la sintomatologia. Una volta avuto accesso al pronto soccorso il chirurgo mi sottopone a radiografia addominale ed esami del sangue. Il chirurgo di riferimento non ravvisava quindi particolarità da sottoporre ad ulteriori accertamenti ed effettuava così terapia antidolorifica endovenosa e successivamente mi dimetteva con semplice indicazione di prendere all'occorrenza Toradol e Buscopan, rimandandomi a visita gastroenterologa per il 26.10. 

Il 25 ottobre però, nonostante gli antidolorifici somministrati il giorno precedente, il dolore si ripresentava in forma più acuta, così decido di tornare nuovamente presso il Vostro pronto soccorso, dove vengo accettata secondo il triage in codice giallo, stante i dolori forti e persistenti. Vengo così visitata dallo stesso chirurgo del giorno prima che, senza motivazione alcuna, mi accoglie in maniera brusca, sgarbata e poco attinente a quello che dovrebbe essere ii modus operandi di un dottore che presta il proprio servizio presso il pronto soccorso, il quale afferisce dicendomi: "cosa ci fa qui?" "la sua pancia non ha proprio nulla! è bella morbida e poi non ce l'ha un medico?" Così mi sottopone nuovamente a una flebo e successivamente mi dimette 

Il giorno seguente, come indicatomi dal chirurgo del pronto soccorso effettuo visita gastroenterologa, a seguito della quale mi viene richiesta ecografia addominale. Nonostante la mia richiesta di effettuare in loco ed immediatamente l'esame ecografico, mi viene invece rilasciata impegnativa con ricetta urgente per effettuare l'indagine radiologica. Al fine di effettuare quanto prima l'esame mi rivolgo così presso gli sportelli dedicati del C.u.p. del Vostro Ospedale e benchè fosse riportata l'urgenza prescritta mi vengono indicati tempi di attesa di circa 25 giorni. Impensabile per me visto i dolori e la mancanza di efficacia delle terapia a cui ero stata sottoposta fino a quel momento.

Così decido di rivolgermi a un centro privato per effettuare quanto prima l'ecografia. Effettuata l'ecografia presso uno studio radiologico di Busto Arsizio, mi viene indicato che dall'ecografia si vedeva una massa intorno all'intestino.

Purtroppo la situazione si complica e in serata i dolori si acutizzano sempre più, così accompagnata da mia figlia al pronto soccorso di Busto Arsizio vengo monitorata e immediatamente mi viene effettuata una tac con liquido di contrasto, ove viene rinvenuto un polipo delle dimensioni di un mandarino nel colon destro . Vengo quindi ricoverata d'urgenza presso lo stesso Ospedale, ove dapprima i medici cercano attraverso una colonscopia di togliere il polipo così individuato intorno all'intestino ma senza successo alcuno, in quanto lo stesso era molto grande. Alla luce di tutto ciò, mi programmano un intervento che pero' verra' eseguito in emergenza in quanto la situazione si e' aggravata , stante il fatto che il polipo aveva attirato a se l'intestino, era oltretutto in uno stato di necrosi.

Per tutto quanto sopra  esposto sono quindi oggi a chiedere al  responsabile  un incontro di confronto sulle dinamiche intervenute che hanno rivelato un quadro clinico complesso e sottovalutato dal chirurgo del pronto soccorso il quale mi ha dimesso senza sincerarsi delle reali condizioni cliniche che come è emerso non erano sicuramente trascurabili.

Anna Mengotti

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