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Ponte crollato a Genova: la testimonianza di una legnanese

17 Agosto 2018

Ci raggiunge oggi questa testimonianza da una lettrice molto vicina alla zona quando, a Genova, è crollato il ponte Morandi. La condividiamo con tutti voi e ringraziamo Benedetta per un racconto così dettagliato e coinvolgente


Carissimi, vi scrivo per raccontarvi della mia esperienza di paura mentre ero in autostrada a7 in direzione Porto Genova, martedì 14 agosto, dove con ansia e gioia andavo ad imbarcarmi per raggiungere finalmente la mia adorata famiglia in Sardegna.

Ero alle porte di Busalla e ho visto in cielo diventare nero, erano le 11.20, ero partita da Legnano con largo anticipo perche' avevo visto le previsioni meteo avverse e conoscendo i tornanti pericolosi ho deciso di mettermi subito alla guida in direzione porto di genova. A Busalla ha iniziato a piovere molto forte, a tratti e' mancata la visuale….ho avuto paura… ho rallentato e con me anche le auto ma fermarsi era impossibile…. In galleria e' mancata la luce e siamo rimasti solo con i fari delle auto mentre fuori tuoni fortissimi rimbombavano dentro la macchina.

Arrivata al porto in zona imbarchi non ho neppure potuto fare il solito controllo all'ingresso in quanto il poliziotto non poteva controllare i documenti visto il nubifragio tremendo in corso. La banchina degli imbarchi ha iniziato ad allargarsi, i tombini esplosi buttavano fuori acqua che filtrava anche dal soffitto della zona check-in.

Sono stata ferma qualche minuto in auto li sotto per ripararsi dalla grandinata ma dopo pochi minuti ho fatto retro velocemente poiche'la zona si era completamente allagata e l'acqua stava arrivando allo sportello. Altre auto come me si sono immediatamente spostate. Mi sono posteggiata all'esterno sotto grandine mista a pioggia molto forte. Ho temuto mi spaccasse i vetri ma non avevo altre zone di riparo. Ho sentito tuoni fortissimi… il cielo nero e nebbia fitta. Impossibile scendere. Poco prima delle 12 un lampo incredibile di luce, un fulmine e subito dopo….un tuono…..un qualcosa di forte, fortissimo, un secondo dopo un boato tremendo…sembrava un terremoto che mi ha fatto sobbalzare l'auto. Ammetto di aver avuto molta paura.

Ho subito chiamato mio marito che era al lavoro… ma il cellulare non aveva campo. Lo richiamo e gli racconto del tuono e del boato…. mi rassicura dicendomi di stare calma e di non scendere assolutamente dall'auto. Erano passate da poco le 12 e mi arriva il messaggio dalla Tirrenia avvisandomi di partire con oltre due ore di anticipo per raggiungere il porto a causa maltempo. Poi mi chiama mia sorella chiedendomi dov'ero…. mi comunica la tragedia del ponte.

La gioia del rientrare a casa si e' trasformata in pochi istanti in terrore e incredulità. Le musiche delle radio sono state sostituite da sirene di ambulanze, elicotteri e vigili del fuoco. Il cuore piangeva e quasi mi sono sentita in colpa ad essere io li e loro sotto il ponte. Sapete, ho trovato le persone in nave molto composte, silenziose e tristi. Anche chi come me partiva con la gioia di ritrovare i propri cari,era spaesato ,sconvolto. Non si puo'partire e sperare che il minuto di differenza nella partenza sia determinante per vivere o morire.

Un abbraccio a tutte le persone colpite e a chi sta scavando ancora per salvarle. E permettermi di ringraziare il personale della nave perche', trovando passeggeri come noi molto spaventati,sono stati tutti molto gentili e disponibili. 

Grazie a voi per l'attenzione.

Benedetta

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