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Le tre stonature del Bilancio di previsione

21 Marzo 2018

Dalla Giunta Fratus: propaganda fuori tempo, scuse infantili, memoria corta.

Il recente comunicato dell’assessore Cozzi sul Bilancio celebra se stesso e la Giunta Fratus, magnifica il bilancio appena approvato, critica i passati bilanci e polemizza con il PD.
Mi sento personalmente chiamato in causa per quanto attiene il tema dei bilanci, e a questo mi limito.
La settimana scorsa la rivista “Polis Legnano” mi aveva intervistato per conoscere il mio parere da assessore al Bilancio uscente sul Bilancio di Previsione appena approvato. Non voglio qui approfittare dello spazio concesso richiamando tutte le argomentazioni addotte per condividere un numero sorprendente di punti del nuovo Bilancio (in pratica tutti quelli copiati dai Bilanci redatti dalla passata Giunta), e per non condividerne un numero esiguo (perché al di là della propaganda le innovazioni sono poche e, a mio parere, criticabili). Invito chi fosse interessato a leggere l’intervista integrale di prossima pubblicazione.
Non posso però esimermi dal mettere immediatamente in risalto tre stonature che spiccano nel comunicato dell’assessore Cozzi.

Primo punto: propaganda continua!

A quasi 10 mesi dalla vittoria elettorale la Giunta eccelle maggiormente nella propaganda che non nelle azioni di governo; a mio parere tale comportamento è funzionale a distrarre i cittadini sul poco fatto e spesso fatto male, come dimostrato dai giri di valzer sulla nuova biblioteca e sul rapporto con MAGA, dalla retromarcia sulle promesse elettorali, dal dilettantismo nella gestione dei rapporti con AMGA e con i soci di AMGA, dalle gravi lesioni inferte alla reputazione della società AMGA, da cui dipendono le sorti di oltre 400 lavoratori e di servizi pubblici vitali per i cittadini, e dalla cancellazione del progetto di edilizia convenzionata in via Puecher a costo zero per il comune.

Secondo punto: quante scuse!

Per giustificare la ritirata strategica su tutte le promesse elettorali, ad eccezione della biblioteca in cui la maggioranza vuole però sprecare per fini autocelebrativi dai 3 ai 4 milioni e 2 anni più del necessario, vengono addotte scuse infantili.

Infatti si afferma che le tasse non possono essere ridotte perché è in vigore il blocco della capacità impositiva e per di più incombono tante nuove spese ed il bilancio ereditato avrebbe contenuto tensioni negli equilibri di parte corrente.

Circa le tasse la scusa è falsa perché sono proibiti gli aumenti di tasse, ma non le riduzioni. A titolo di esempio la legge di bilancio non avrebbe proibito una bella sforbiciata alla TOSAP, ma si è preferito fare altro.

Sulle spese crescenti l’assessore mostra di scoprire solo ora che il contratto di lavoro per i dipendenti comunali è stato rinnovato quasi 2 anni fa, dopo oltre 10 anni di blocco, e ne lamenta il costo; ma tace sul fatto che tale aumento era già stato previsto a bilancio dalla vituperata Giunta Centinaio, che viceversa aveva pubblicamente riconosciuto le ragioni dei lavoratori.

Circa le presunte tensioni denunciate a fine luglio negli equilibri di parte corrente del bilancio 2017 ricevuto in eredità, l’assessore si è smentito da solo; infatti dopo appena 3 mesi ha registrato nuove entrate correnti e riduzioni di spesa di natura fisiologica ed ampiamente prevedibili, che gli hanno permesso di destinare 122.000 euro, peraltro ben spesi, per le festività natalizie, di soddisfare le esigenze crescenti dei servizi sociali e di varare un piano straordinario di manutenzione stradale.

Sempre in tema di promesse elettorali, non posso tacere sul ridimensionamento a studio di fattibilità del progetto spacciato per esecutivo per il polo artistico e culturale nella Ex Manifattura, nonché dei progetti per la cittadella dello sport e per l’Arena per il Palio.

Terzo punto: gli “squilibri” dei conti di Cozzi.

Termino sulla memoria corta dell’assessore, che lamenta una inesistente criticità di equilibrio di bilancio sul 2017, ma dimentica di avere lasciato nel suo penultimo mandato come assessore al Bilancio in eredità sgradita al sottoscritto uno squilibrio della gestione corrente di oltre 9 milioni da sanare senza indugio con la conferma della introduzione della addizionale IRPEF, da lui messa a bilancio 2011-2013 a partire dal 2012.

Pier Antonio Luminari

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