Legnano e un ospedale che funziona dalla base al vertice della “piramide”
20 Marzo 2018
Egregio Direttore, troppo spesso si sente parlare di malasanità perché le cose negative, si sa, fanno sempre più notizia di quelle positive.
Quella che vorrei sintetizzare, invece, in queste poche righe è un'esperienza fortemente positiva all'interno di un ospedale (quello di Legnano), che si è dimostrato decisamente all'altezza della buona fama di cui gode.Sono stato dimesso l'altro giorno (dopo quasi 2 mesi di ricovero) e posso dire che ho trovato competenza, professionalità, educazione e umanità in tuttti i passaggi della mia lunga degenza: a partire dal personale del Pronto Soccorso, che mi ha accolto quando, per via di una seria complicanza polmonare, ero giunto in condizioni quasi disperate. Sono poi stato trasferito in Medicina d'Urgenza, reparto dove il paziente è veramente al centro di tutto e dove il personale non ha davvero un attimo di respiro: eppure è sempre disponibile e sorridente. Dalla Medicina d'Urgenza sono stato trasferito in Pneumologia, dove ho trascorso la maggior parte del tempo del mio ricovero e dove ho trovato non solo un reparto, ma una sorta di seconda famiglia. Mi sento di ringraziare tutti, ma davvero tutti, a cominciare dal "basso" della piramide, ossia dalle persone (infermiere e oss) che, con il loro prezioso lavoro, mandano quotidianamente avanti il reparto e sono sempre pronte a rispondere alla chiamata dei pazienti. Un grazie anche alle fisioterapiste che mi hanno aiutato tanto e a tutto il personale medico (in particolare, al dottor Giorgio Bonardi) per le cure che mi hanno prestato e per l'attenzione quotidiana che hanno profuso.
Chiudo rivolgendo il mio grazie al vertice della piramide, ossia al professor Antonino Mazzone, primario del reparto, uomo di poche parole ma di grandi fatti e con una capacità formidabile di far sentire il paziente a proprio agio, protetto e al sicuro. E' grazie a lui e alla sua impostazione seria e attenta che il reparto funziona.
E grazie anche a Lei, Direttore, per l'opportunità concessami sul Suo giornale.
Cordialmente.
Stefano Bani
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