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“L’amministrazione non prevede la “politica” del consumo zero del suolo”

18 Febbraio 2018

Ancora voci nel coro contrario alla scelta comunale per collocare la nuova sede della biblioteca. Oggi, proponiamo  le considerazioni della lista Legnano in Comune e di due lettori.


Abbiamo appreso dalla stampa locale che la giunta Fratus ha, dopo aver buttato sul tappeto numerose ipotesi riguardanti la nuova sede della biblioteca cittadina, preso la decisione definitiva: la biblioteca sorgerà nel giardino Falcone-Borsellino.
Tutti sappiamo che questo spazio  è stato recuperato dall’area dismessa ex-Cantoni. Credevamo che, una volta tanto, il verde avesse preso giustamente e definitivamente il posto del cemento in una zona centrale di Legnano già colma di nuove costruzioni.
Dobbiamo però ricrederci. Non spetta certo a noi individuare quale altro luogo possa essere preso in considerazione, ma si sa che la nostra città è “ricca” di edifici da tempo non più in uso, abbandonati e  ricettacolo di degrado urbano e sociale, che potrebbero essere riqualificati e riutilizzati.
E’evidente che la politica di questa amministrazione non prevede la “politica” del  consumo zero del suolo.
Riteniamo inoltre che sia disdicevole privare i cittadini, soprattutto i più piccoli, di un così apprezzato e frequentato polmone verde in pieno centro città.
Anche se fosse vero che, dal punto di vista economico, sia più favorevole costruire nuovi edifici, anziché riadattare l’esistente, sicuramente non  si può quantificare la reale perdita  in termini di benessere e di salute a cui andremmo incontro.  

Lista Legnano in Comune


Egr. Direttore, sono nato e vivo a Legnano e sono rimasto tristemente sconvolto dall'articolo (trionfale) di ieri in cui il sindaco Fratus annunciava la scelta di costruire nel parco Falcone e Borsellino.
Sono un docente di italiano e storia, la biblioteca civica per me è uno dei punti nevralgici della vita sociale e culturale. Eppure, io non posso tollerare il veder sacrificato un singolo metro quadro di quella area verde, cosi preziosa e rara in un centro storico.
Nessuna città della zona ha un parco del genere IN CENTRO. Nessun punto della nostra città ha un colpo d'occhio cosi ampio, armonico ("skyline" si direbbe oggi?) e appagante. Forse solo la piazza San Magno. Quel parco, area verde riconquistata all'industria e miracolosamente sopravvissuta alla smania cementificatrice, se venisse mutilato anche di pochi metri quadri, perderebbe il suo pregio principale: l'ampiezza, ovvero la possibilità si vagare con lo sguardo, ridotto a mera aiuola.
Detto ciò, mi chiedo quale sensibilità politica abbia il nostro sindaco che ragiona con mentalità da palazzinaro anni 80, ignorando che le priorità di oggi sono altre, ovvero LO STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO, IL RECUPERO E LA  RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA, etc etc etc 
Non mi dilungo e non voglio fare retorica, nè politica. 
Scrivo più con la pancia e con il cuore che con la ragione. 
Legnano è per molti versi una città poco attraente sul piano estetico, ma non merita l'ennesimo brutale scempio, l'ennesimo abuso su quel poco di bello, piacevole e fruibile che ci resta.

Giorgio Dipalma


Gentile direttore,
sostengo l'inopportunità di modificare un assetto urbanistico che ha trovato il suo equilibrio. In merito ai Suoi dubbi sulla partecipazione ad un referendum sulla sede della biblioteca, vorrei sottolineare come il paragone fra i due temi citati e così diversi non possa essere significativo. L'attenzione del cittadino per temi " civici e di servizio " è ben superiore, anche se a torto, a quella di tipo gestionale. Se referendum dovrà essere comunque sia.

Ivaldo Pahle


Egregio direttore
Mi unisco al dissenso fino ad ora manifestato dai lettori per il progetto costruzione Biblioteca.
Sono sorpresa, non soltanto dal fatto che l’Amministrazione Comunale non consideri la possibilità di utilizzare aree dismesse o lo reputi per qualche motivo impossibile, ma anche dal fatto che la stessa sia sorda di fronte ad ogni proposta alternativa e del tutto chiusa a qualsiasi confronto.
Spero ci ripensino seriamente prima di dare vita a un progetto con così tante criticità.
Grazie e cordiali saluti.

MG Fedeli

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