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“Vestiti da Santo, non da Halloween!”

27 Ottobre 2017

Gentile direttore e redazione di LegnanoNews,

ho letto con simpatia gli articoli, di Vietta su La Prealpina e di Sormani su Il Giorno, su una iniziativa che coinvolgerà i ragazzi e le famiglie di Cerro Maggiore nella serata di martedì prossimo, una data particolare… 31 ottobre. L’Oratorio ha infatti proposto una caccia al tesoro per il paese. Ma dove sta la notizia? Che l’idea è quella che chi vorrà si potrà travestire da… “SANTO”! 

C’è un detto che tutti conoscono “scherza coi fanti ma lascia stare i Santi”. Ma a Cerro Maggiore mi sembra che proprio nessuno voglia scherzare, anzi. 

Mi sembra proprio bello che ci sia qualcuno che abbia avuto l’idea di voler offrire a ragazzi e famiglie la possibilità, travestendosi, di identificarsi con il proprio Santo protettore o con una figura (una persona!, non una idea o un fantasma, una persona che è stata carne e ossa su questa terra) che magari ci portiamo addirittura "in tasca" tutti i giorni. Se dovessimo aprire i portafogli… sono certo che fioccherebbero molti santini di diversi Santi protettori. 

Mi piace questa idea. Si osa tanto nel mondo odierno, ma mai abbastanza in questo senso, nel senso di giudicare quel che succede e di proporre qualcosa di bello, di vero, di giusto e  affascinante per la propria vita. E non c'è da imbarazzarsi. Io vorrei travestirmi, come prima ipotesi, dal Santo di cui porto indegnamente il nome: Santo Alessandro, soldato romano (III-IV secolo) che rifiutò di accanirsi contri i cristiani, iniziò quindi un'opera di predicazione e conversione di molti cittadini. Scoperto, catturato, fu condannato alla decapitazione. Un martire.

Oppure mi piacerebbe vestirmi da San Riccardo Pampuri di Trivolzio (Pavia), a lui devo la conoscenza di mia moglie Elisabetta. Anche lui fu soldato durante la prima guerra mondiale e poi abbracciò la vita religiosa ospedaliera nell'Ordine di San Giovanni di Dio, morendo a soli 33 anni. Ma ne avrei di travestimenti, di immedesimazioni, da voler fare, in duemila anni di storia… fino ad arrivare a San Giovanni Paolo II. 

Per non parlare delle grandi Sante, a partire dalla patrona d’Italia Santa Caterina, a quelle dei giorni nostri, che pochi decenni fa hanno abitato proprio nei paesi vicino al nostro, come Santa

Gianna Beretta Molla. E chi non ha mai guardato con amore e timore (timore di non essere alla sua altezza, di non essere umile come lei, povera come lei) Santa Madre Teresa di Calcutta?

Diciamolo: con questa iniziativa dell’Oratorio c'è un desiderio infinitamente buono di indicare ai bambini, ai ragazzi e anche ai genitori, un ideale di vita compiuta, realizzata, quella dei Santi, che nei prossimi giorni verranno celebrati tutti insieme, come da ricorrenza il 1° novembre. È un’occasione per rimanere insieme ad amici, anche nuovi amici, e porre l’accento, nella forma del gioco, sulla tradizione che i nostri genitori e i nostri nonni ci hanno consegnato: la festa dei Santi e il ricordo dei nostri cari morti. 

È un’occasione che apre il cuore alla speranza! Non c’è da aver paura, riversiamoci in strada, non contro qualcosa o qualcuno, ma pieni dell’amore che avevano (hanno!), i Santi per gli uomini. 

Cosa pensate che aspettino gli altri? Amore.

Alessandro Rizzo, Cerro Maggiore

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