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“La politica legnanese, che triste quadro!”

18 Luglio 2017

Caro Direttore,
pur apprezzando le tue attente e pungenti analisi politiche degli ultimi avvenimenti di Palazzo Malinverni, permettimi alcune considerazioni da privato cittadino che assiste con stupore e rassegnazione agli sviluppi post elettorali.
Sembra proprio che Legnano voglia imitare in tutto e per tutto la politica nazionale. Non ci manca nulla: abbiamo un Governo in fibrillazione con seri problemi di poltrone e di equilibri instabili. Abbiamo condannati/inquisiti in attesa che la Giustizia faccia il suo corso, tensioni tra Lega e Forza Italia e addirittura crepe all’interno di chi ha avuto il miglior risultato elettorale. Abbiamo un PD lacerato al suo interno e  con seri problemi con i propri alleati storici (IpL). E poi un 5 stelle che offre ad ogni piè sospinto atroci banalità di nessuna utilità credendo di essere un politico navigato. Abbiamo partiti che si sono “suicidati" per farsi dispetti interni e poi come dimenticare il “Grillo de noantri”, stessi riccioli, stessa inconsistenza… pronto a sfasciare tutto quello che tocca (5 Stelle, lista Quaglia, Polo Civico…), molto bravo coi social e coi rapporti con la stampa  raccontando versioni “personalizzate" dei fatti a seconda delle propria necessità per mantenere visibilità e attenzione, che difficilmente avrebbe potuto avere per quanto (mai) realizzato in anni di attività politica.
Che triste quadro. Pensare che in una cittadina da 60.000 abitanti non si riesca a dare importanza alle persone e alle loro competenze, ai programmi e alle capacità di realizzarli, fa capire che la gestione della Cosa Pubblica rimane affare per pochi addetti ai lavori che non hanno la benchè minima intenzione di lasciare spazi a chi non fa parte delle varie lobbies. Non si riesce ad uscire dagli schemi partitici addirittura accettando “imposizioni” esterne e nominando assessori che di Legnano conoscono poco o nulla. 
Eppure la gente vuole cose semplici. Vuole sicurezza, vuole lavoro, vuole servizi pubblici che funzionino, vuole una Legnano che ritorni ad essere viva e attrattiva. Ma poi la stessa gente per metà non va a votare e per metà non fa che giocare alla politica nazionale tracciando a malapena sulle schede elettorali una croce su un simbolo partitico. 
E’ così utopistico credere che la scelta giusta sia di affidare il governo della Città a persone affidabili e competenti a prescindere dal colore politico? Mi verrebbe da dire, rispettando le regole democratiche, che questa Giunta, monca, è quello che ci meritiamo… ma da cittadino sono preoccupato dagli sviluppi che questa situazione potrebbe avere. E mi rispondo da solo: questa è la Democrazia !!! Vince e governa chi ottiene il maggior consenso. Il resto è filosofia… Lasciatemi però sognare un momento in cui le persone troveranno il buon senso per andare a leggere i programmi e il tempo per giudicare i candidati per il loro curriculum e non per la loro appartenenza partitica. 
Un’ultima considerazione: che sia stato il Berti a decidere il vicepresidente del Consiglio mi pare un po’ grossa anche per lui. Credo sia più verosimile che la strategia messa in atto fosse un po’ più “alta” e fuori dalla sua portata anche se come “portalettere" ha svolto egregiamente il suo compito. 
Infine  vorrei far notare, per amore di verità, che, viste le offerte dello stesso Berti fatte attraverso i soliti social di fare “opposizione insieme”, il sassolino se lo sia levato Ornella Ferrario andando Lei a sedere lontano dall’ex alleato e non viceversa. 
Cordiali saluti

Giorgio Corti


(marco tajè) – Un dubbio. Se i primi a rompere i rapporti in modo nemmeno discreto sono stati proprio Legnano al Centro e Movimento X Legnano, come può adesso il capolista di Legnano al Centro ergersi a paladino di una politica del "buon senso"?
Non solo, l'impressione è che sia proprio Daniele Berti, capolista di Movimento X Legnano, uno tra gli obiettivi principali della critica contenuta nel messaggio, eppure le sue qualità "grilline" erano ben note a tutti, solo Legnano al Centro non le conosceva? Qualità che, ricordiamo, hanno permesso alla coalizione di arrivare alla soglia del 15%. 

Infine, sul riferimento a personaggi politici "condannati/inquisiti", dovere di cronaca impone la considerazione che, ufficialmente, nessuno dei componenti Giunta e consiglio comunale si trova in questa condizione.
Conclusione, a fronte di tante contestazioni, un minimo di autocritica, no?

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