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Ospedale: dall’ansia alla fiducia

12 Aprile 2017

Gentile direttore,
ben conoscendo la Sua cortesia e disponibilità, le invio queste poche righe chiedendo di poterle condividere con i  numerosissimi  lettori di Legnanonews .
Si  tratta di ringraziamenti.
Sono indirizzati al reparto chirurgia generale, area B, terzo piano, dell’ospedale di Legnano di cui sono stata, recentemente, ospite.
Penso sia esperienza comune la preoccupazione che nasce dall’affrontare una situazione nuova in cui ci trova in posizione di debolezza, di dipendenza,  di abdicazione della propria “sovranità” a favore della  competenza e professionalità di altri; ebbene, arrivata  con questo stato d’animo, ho visto, giorno dopo giorno, le mie ansie trasformarsi in fiducia e benessere grazie alla presenza continua e attenta  del personale sanitario e dello staff medico diretto dal dr. Ferrari 
Fra tante persone desidero ringraziare coloro con cui mi sono rapportata di più: Elena, Cinzia, Domenico, Emily, Giusy e, soprattutto,  un chirurgo che incarna un esempio paradigmatico  che riconduce  direttamente ai contenuti del giuramento ippocratico. 
Grazie dr. D’Elia, grazie per la professionalità,  la pazienza,  l’abnegazione e la passione che trasformano “il lavoro” in una sorgente inesauribile di vitalità sia per chi la irradia sia per chi la riceve.
Fra tanti episodi di carenze, di tagli, di ingiustizie a cui la nostra preziosa Sanità pubblica è sottoposta mi  sembra non solo giusto ma anche doveroso segnalare la mia esperienza positiva.
Più in generale, confido, comunque, in una inversione di tendenza delle linee politico-amministrative istituzionali affinché si torni a investire e non a ridurre, a incrementare e non a contenere le risorse a favore della salute di tutti i cittadini.
La sanità, la scuola, la cultura non sono tenute a produrre utili economicamente vantaggiosi, sicuramente devono rispettare le regole dell’efficienza e dell’equità, ma il loro obiettivo è formare   cittadini consapevoli del proprio ruolo civile, forti di una base culturale che li renda intellettualmente autonomi , sicuri di poter contare, all’occorrenza, sulla migliore sanità possibile.

Daniela Rossi

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