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Una società in coma, irreversibile?

23 Marzo 2017

Direttore buongiorno,
la notizia della ragazza di Busto Arsizio che ha rischiato il coma etilico mi rattrista e al tempo stesso mi fa arrabbiare da morire. Mi meraviglio addirittura di leggere troppo pochi articoli in merito, queste cose succedono tutte le settimane a Busto a Legnano e ovunque ci siano locali frequentati da ragazzi. 

A novembre scorso ho accompagnato mia figlia in discoteca ad una festa per Halloween, a Legnano, festa se non ricordo male organizzata per i ragazzi di scuola, uno school party come vengono definiti questi eventi, e al suo ritorno mi ha raccontato questo:
"Sai papà che prima di entrare in discoteca, proprio all'ingresso, c'era una puzza di canna che quasi stavo male?" 
"Sai papà, io e i miei amici abbiamo prenotato un tavolo ( 15/20 persone ), abbiamo speso 25 euro a testa bere compreso, ed è arrivato il cameriere a portare una bottiglia di vodka Belvedere da 6 litri, altre 3 bottiglie di vodka e i succhi di frutta per fare i cocktails".
Erano tutti minorenni sui 15 anni.

E allora mi chiedo… ma è così difficile capire che sono minorenni e quindi servire degli analcolici? o forse non gliene frega niente a nessuno?
Perché se io genitore di 50 anni accompagno in macchina mia figlia in discoteca, dopo aver bevuto due bicchieri di vino a cena, rischio il ritiro della patente? E perché se fumo io una sigaretta in macchina con mia figlia minorenne seduta da parte prendo una multa?
Nelle discoteche non si possono fumare sigarette perché la legge tutela i ragazzi, invece una cannetta si può fare, e poi li facciamo affogare nell'alcol? …

Spesso quando vado a prendere di notte l'altra figlia più grande, sempre in discoteca, arrivo e vedo l'ambulanza che si porta via qualche giovane ubriaco, frequentemente sono anche ragazze. I ragazzi comprano da bere prima di entrare nei locali, bevono nei locali, bevono in discoteca.
Per non parlare dei bar che offrono i famosi chupiti a 1 euro…

Mi chiedo come si possa stare a guardare senza fare niente, mi chiedo perché non si intervenga in maniera dura per cercare di arginare il problema.
Se si verificassero i dati che i Pronto Soccorso della zona potrebbero fornire ci accorgeremmo di quanto grande sia diventato questo problema. E tra l'altro lo sappiamo già, le statistiche parlano chiaro.

Le forze dell'ordine vanno nelle scuole a sensibilizzare i ragazzi sulle conseguenze che derivano dall'uso di droghe e di alcol, e grazie a Dio che fanno questo, ma quando si farà un bell'incontro, o magari meglio un duro scontro, con i gestori dei locali per sensibilizzarli sul fatto che "non devono" servire alcol ai minorenni? 

Nicola Cavallari

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