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I medici dell’ospedale lo hanno salvato dall’infarto, lui li ringrazia

13 Febbraio 2017

Una bella storia riguardante l'ospedale di Rho e alcune sue eccellenze. Stiamo parlando della vicenda che ha avuto come protagonista, suo malgrado, un nostro lettore, il 46enne Valerio Narciso. Il rhodense, una volta concluso il suo turno di lavoro, nella notte tra il 30 e il 31 gennaio scorsi, dopo aver accusato diversi dolori al petto, è stato colto da un infarto ed è arrivato al pronto soccorso dell'ospedale di corso Europa in gravi condizioni. La bravura dei medici rhodensi, che lo hanno poi sottoposto a due interventi di angioplastica, e la disponibilità degli infermieri e di tutto il personale, gli hanno però permesso di superare questo difficile momento. La sua vita, circondata dall'affetto della sua bella famiglia, tornerà alla normalità già nelle prossime settimane, al termine della fase di recupero.

"Il valore immenso di una semplice parola, grazie. È una parola semplice, solare, che non richiede risposta ma che si può utilizzare senza altre frasi di contorno. Racchiude in sé i più svariati significati tra cui favore, piacevolezza, gratuità e, non per ultimo, gratitudine e ringraziamento. Sono stato colto, nella notte tra il 30 e il 31 gennaio, da un infarto. È stato un momento davvero buio, angoscioso e doloroso ma, grazie a un personale professionale, disponibile e solerte, ho ricevuto immediatamente sia affetto che incoraggiamento. Un grazie di cuore va a tutto il reparto e allo staff medico e paramedico dell'Unità intensiva della Cardiologia. Sono stati perfetti sia dal punto di vista professionale che da quello umano. Questa è la buona sanità che dobbiamo valorizzare!

Vorrei ricordare i nomi di tutti, ma rischierei di non riuscirci. Siete stati tutti grandi e non ci sono parole che possono bastare a esprimere il mio ringraziamento. Ragazze, grazie della professionalità. Infine, la mia immensa riconoscenza e gratitudine va al dottor Guido Vittori. Mi ha salvato la vita e dirgli grazie, forse, è poco. Mi ha segnato la vita e gli sarò eternamente riconoscente. Il mio ringraziamento va anche a tutte le persone che mi hanno assistito durante la permanenza nel reparto Ucc, a partire dalle infermiere Vincenzina, Pamela, Rosangela, Piera, Angela, Mariangela, Daniela, Simona, Grazia, Eleonora, Lucia, Romina, Simona, Valeria, Monica, Cristina e Gerardina e dalle operatrici socio-sanitarie Maria, Ignazia e Antonietta".  

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