1 Febbraio 2017

"Non sono un bugiardo". Se bastano quattro parole per sintetizzare la replica di Massimiliano Materazzi alle considerazioni di Dario Selmo (Insieme per Legnano), crediamo siano proprio queste le più efficaci.

La discussione suscitata da Materazzi (il testo in questo servizio) verteva sulla "scarsa coerenza di Insieme per Legnano", che a sua volta aveva replicato con un intervento di Selmo (qui la lettera) che rimproverava i navigatori sul social di "usare i loro spazi per insultare, denigrare, offendere e sparare “bufale “ come purtroppo siamo spesso costretti ad assistere quotidianamente".

In questi giorni, Materazzi ci segnala la sua risposta, pubblicata sul blog "Cose da Matti". Una risposta dettagliata in ogni minino particolare e per questo prolissa, al punto che anche noi rinviamo eventualmente il lettore alle pagine del blog, cliccando qui,

Tra le risposte fornite, comunque e per sommi capi, Materazzi ricorda che:

– Le forze di Sinistra non presentarono il candidato Marazzini,come scrive Selmo. Questo è falso.

– Il sostegno ufficiale a Marazzini da parte di SEL e PRC arrivò quasi immediatamente, ma fu comunque posteriore.

– L’opzione delle Primarie tra candidati a sindaco rimase come proposta in campo per diversi mesi.
Sostenuta da SEL a Legnano come per i comuni al voto nella zona. Dal centrosinistra (il cui perimetro allora era delimitato da tre forze politiche tra cui IxL) non arrivò mai risposta.Chiusura completa, e che se pur legittima non rende onore (sempre per lo scrivente) a partiti o liste civiche che facciano propria la “tradizione di confronto e di apertura con tutti”.

-In un’ottica che giudico (quella sì)di apertura, dialogo e confronto furono incontrate nei primi mesi del 2011 quasi tutte le forze politiche che facevano riferimento ad una possibile coalizione. Oltre ad esse (Verdi, PD, IdV, PRC) ricordo anche forze politiche estranee al fronte del centrosinistra “classico” ad esempio il Movimento 5 Stelle.Come noterete, manca Insieme per Legnano.E mi sento di ribadire un’altra ovvietà. Per fare accordi, costruire consenso, scambiarsi opinioni bisogna essere almeno due, e parlarsi.

-Inutile ricordare i mesi della campagna elettorale in cui ogni dialogo tra forze politiche di fatto venne a cessare. Arrivando al ballottaggio, è opportuno e per brevità lo accenno solamente, ricordare che venne negato l’apparentamento  altra prova di “grande apertura” politica, di cui mi limito a prendere atto.