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Il nanobirrificio di Legnano dal cuore belga, dove la birra è “fatta a mano”

Hoppy Hobby, in corso Sempione, ha vinto un luppolo d'oro e un luppolo d'argento nel premio Best italian beer di FederBirra

«Per imparare a fare la birra ci vuole poco, per farla buona, invece, ci vuole tanto tempo». E' in queste poche parole che si può riassumere l'esperienza di Giancarlo Longhi ed Elisa Binetti, le due anime dietro il nano-birrificio Hoppy Hobby di Legnano, da poco premiato con un luppolo d'oro e un luppolo d'argento nelle categorie belgian gold ale e saison per le birre La belle blonde e Adorable nel Best italian beer di FederBirra. Nei piccoli spazi di corso Sempione 193 – tra i profumi dei grani –  si respira tanta passione e attenzione all'artigianalità. Aspetti a cui la coppia  tiene molto.

«Questi premi che sono arrivati sicuramente rappresentano un grande successo perché siamo molto piccoli e molto giovani – commenta Giancarlo -. Ricevere dei riconoscimenti su due birre belga, poi, visto che la nostra produzione è molto incentrata su questo tipo di prodotto è una grandissima soddisfazione, anche perché entrambe le birre sono state selezionate, scelte e costruite nel giro di anni, con un'attenzione alla ricetta abbastanza complessa».

L'avventura nel mondo degli home-brewer per la coppia legnanese è nata quattro anni fa. All'inizio tutto era estremamente casalingo: i primi esperimenti nel mondo del luppolo sono iniziati nel bilocale dove la coppia viveva. La passione, poi, ha richiesto sempre più spazi. E un anno e mezzo fa è nato ufficialmente Hoppy Hobby che ad oggi produce 6mila litri di birra all'anno. Gli affari stanno crescendo: per il 2020 le previsioni parlano di un incremento di produzione di circa il 30 –  40%.

[pubblicita] Accanto alle due vincitrici la Belle Blonde e Adorable, Hoppy Hobby ha altre sette birre in gamma: Celestial, Danke, Old Style, Luna rossa, Black Abbey, Pagan Deity e la birra che Giancarlo ha dedicato alla sua compagna: Elisa. Il nano-birrificio, poi, produce anche per conto terzi, come pub o privati. Tra i clienti anche la contrada San Domenico, che proprio al nano-birrificio di corso Sempione affida la produzione della sua birra. Completano la rosa di produzioni di Hoppy Hobby il mirto (creato secondo la ricetta di famiglia di Giancarlo, con bacche raccolte una a una in Sardegna) e, presto, il liquore al luppolo.

«Abbiamo scelto di avere un approccio molto artigianale nella produzione, limitando al minimo le automazioni – spiega Giancarlo – Nelle nostre birre non c'è alcun additivo. Anche per questo lavoriamo sulla filiera: non vendiamo ovunque, ma in zona, per poter garantire sempre un prodotto fresco».

Per acquistare la birra di Hoppy Hobby è necessario mettersi in contatto con il birrificio e prendere appuntamento.

Redazione
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Pubblicato il 03 Gennaio 2020
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