Quantcast

Matrimonio, niente danno esistenziale per gli sposi se il fotografo perde le foto

La Superma Corte ha negato il risarcimento del danno esistenziale ad una sposa, il cui servizio fotografico era andato perso

Danno patrimoniale sì, danno esistenziale no: è questo il "verdetto" della terza sezione civile del Palazzaccio, chiamata a scrivere l'ultimo capitolo della vicenda giudiziaria che da quasi un decennio vedeva contrapposta una sposa e l'atelier fotografico che avrebbe dovuto occuparsi del servizio fotografico per il "grande giorno"

La donna, infatti, aveva trascinato lo studio fotografico davanti al Tribunale capitolino per ottenere il risarcimento del danno causato dalla mancata consegna del servizio commissionato per le nozze, mai avvenuta a causa della perdita degli scatti fotografici. E i giudici romani, in primo grado avevano dato ragione alla sposa, «ritenendo che l'assenza del servizio fotografico incidesse negativamente sulla vita della […] per l'impossibilità di rivivere nel tempo le emozioni del matrimonio». Di diversa opinione la Corte d'Appello, che aveva confermato solamente il danno patrimoniale. E così sposa e fotografo sono finiti davanti ai giudici di Piazza Cavour, che hanno confermato, purtroppo per la sposa, la tesi della Corte d'Appello capitolina. 

Secondo gli Ermellini, «pur essendo innegabile il rilievo che la data delle nozze riveste per gli sposi, e pur trattandosi di una situazione certamente in grado di creare turbamenti d'animo, il danno in esame non assurge a una gravità tale da incidere su interessi di rango costituzionale»: «il diritto a ricordare il giorno del matrimonio attraverso documentazione fotografica – scrive infatti la Suprema Corte nella sentenza – non costituisce, di per sè, un diritto fondamentale della persona tutelato a livello costituzionale (basti pensare che l'esercizio di un tale diritto è rimesso esclusivamente agli stessi sposi, i quali, per varie ragioni, potrebbero decidere di affidare il ricordo alla propria memoria). Si tratta quindi, di un diritto "immaginario", non idoneo, in base alla regola enunciata dalle Sezioni Unite, ad essere fonte di un obbligo risarcitorio in relazione al danno non patrimoniale». 

Una romantica caparbietà, quella della sposa, che ha finito per costarle anche 3.200 euro di spese legali.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 30 Maggio 2018
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore