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La “carica dei 112”: importati illegalmente, al freddo e senza cibo

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna ad un 40enne per maltrattamento di animali, frode in commercio e contraffazione di passaporti canini

Ha maltrattato «con crudeltà e senza necessità» 112 cagnolini, importandoli illegalmente dall'Ungheria, allontanandoli dalla mamma prima del dovuto, sottoponendoli a vaccinazioni anzitempo e tenendoli per giorni al freddo, senza cibo e acqua. Senza contare la frode in commercio per aver «venduto ai propri acquirenti esemplari che per origine, qualità e provenienza differivano da quella dichiarata e pattuita» e la contraffazione di passaporti canini.

E così lunedì 15 gennaio dal Palazzaccio è arrivata la conferma della condanna a 3 anni di carcere e al pagamento di 15mila euro di provvisionale nei confronti di un 40enne, già pronunciata in primo grado dal Tribunale di Lodi nel 2014 e confermata una prima volta dalla Corte d'appello di Milano nel 2016.

I cuccioli erano stati ritrovati «ammassati all'interno di casse di plastica troppo piccole», dove mancavano cibo e acqua, stipate in un locale con «un pavimento in calcestruzzo non lavabile», senza «lavandini o comunque fonti di acqua necessaria per la pulizia», dove «il sistema di riscaldamento non consentiva il mantenimento di una temperatura omogenea e sufficiente a riscaldare i cuccioli» e «si sviluppava tramite un sistema di ventilazione controindicato rispetto al rischio di diffusione dei virus». I cuccioli in condizioni di salute più gravi, addirittura, venivano «tenuti in una stanza separata, fatiscente, con acqua gocciolante dal soffitto», e un cucciolo agonizzante, che poi non ce l'ha fatta, era stato trovato «in un freezer in disuso, avvolto in una coperta».

Gli Ermellini, in particolare, hanno confermato le pronunce dei gradi precedenti di giudizio per quanto riguarda il mancato riconoscimento delle attenuanti, valorizzando «l'assenza di resipiscenza, la sussistenza di un precedente penale specifico, l'elevato numero di cuccioli coinvolti, la gravità dei maltrattamenti, il contesto di commissione delle condotte». 

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Gennaio 2018
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