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“Eppure un giorno ero vivo e ho visto il mondo”

La poesia della settimana è a firma di Salvatore Toma

Un giorno
sarò albero e radice
sarò terra contesa.
Mi vorranno i vermi
i lombrichi le stelle
sarò cosa che cambia
chissà cosa diventerò.
Sarò fiore o montagna
o terra da cemento
per un buon palazzo
eppure un giorno ero vivo
e ho visto il mondo
eppure un giorno ero vivo
e ho visto il mondo.

Salvatore Toma, in "Canzoniere della morte" (1999, Einaudi)

Un poeta che rischiava di rimanere completamente sconosciuto. Si tratta di Salvatore Toma, penna salentina morta a soli 36 anni. Nato in una famiglia di fiorai, passò la vita tra le campagne. Frequentò il liceo classico, ma non portò mai a termine gli studi. Studi che però proseguì da sè, approfondendo la letteratura e la poesia. In vita pubblicò sei opere. Ma la fama nazionale arrivò soprattutto dalla pubblicazione della raccolta di poesie di Einaudi, a cura della filologa Maria Corti.

Redazione
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Pubblicato il 30 Luglio 2019
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