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Silentium Amoris di Oscar Wilde

SILENTIUM AMORIS di Oscar Wilde

Come spesso il troppo chiaro sole ricaccia la pallida
riluttante luna nella sua caverna ancor prima ch’essa ottenga
dall’usignuolo una sola ballata, così dinanzi alla
tua Bellezza le mie labbra vengono meno e discorde si
fa ogni mio dolce canto.
.
Come all’alba pei prati uguali giunge un vento impetuoso
e col suo aspro bacio spezza il giunco ch’era l’unico
strumento del suo canto, così a me fa male la tempesta
di passione e per eccesso d’Amore il mio Amore è muto.
.
Ma certo a Te i miei occhi spiegarono perché io taccio
e lente sono le corde del mio liuto; altrimenti meglio
faremmo a separarci e andare, tu verso labbra più melodiose,
io a nutrire l’arida memoria di baci mai baciati e
canti mai cantati.
————
Metafore poetiche di un amore “non” vissuto, parallelismi tra vita reale e amore ideale…
Anche questo si può chiamare Amore.

Mariavittoria Riccio

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Settembre 2018
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