Respinta anche l'ultima offerta presentata per l'acquisto dell'area in piazza Monumento a Legnano. A confermarlo l'imprenditrice Barbara di Febo in Presezzi alla guida della Tosi. «Purtroppo abbiamo appena saputo, dopo vari solleciti, che la nostra offerta non è stata considerata idonea».

Un fulmine a ciel sereno arrivato proprio in concomitanza alla difficile situazione della Pensotti Caldaie del Gruppo Sices, azienda che dopo 120 anni sta rischiando di sparire. E mentre i lavoratori Pensotti davano vita a una manifestazione all'esterno dell'ingresso Tosi, Presezzi tra le mura della fabbrica maturava la convinzione che «non c'è più la possibilità di restare a Legnano».

L'ammontare dell'offerta respinta si aggirava attorno ai tre milioni di euro, cifra allineata alle aspettative messe sul tavolo ministeriale durante l'ultimo incontro al Mise. Qualcosa, però, non è andata per il verso giusto e Presezzi con rabbia afferma: «È evidente che il progetto di Franco Tosi Meccanica a Legnano non è più sostenibile». La preoccupazione tra lavoratori e i sindacati è sempre più forte. 

Nel gennaio del 2017 gli imprenditori brianzoli avevano proposto un milione di euro per l'area. Nel contempo sono stati effettuati alcuni interventi di manutenzione come il rinnovo dell'entrata posteriore della fabbrica in via San Bernardino. Il finale sembrava ormai scritto: l'emissione del bando e l'acquisto entro l'estate della superficie pari a 70mila metri quadri, di cui 50mila coperti. Invece, adesso, è tornata a farsi strada l'ipotesi del trasloco della fabbrica a Burago. 

«Che ognuno si assuma le sue responsabilità – afferma l'imprenditrice brianzola –. Evidentemente  il commissario Lolli avrà un piano “B” per riuscire a vendere le aree».