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Alto Milanese, incremento per la produzione industriale

La produzione e il fatturato risultano in aumento per il 21% delle aziende e la propensione ad investire è alta.

Nel terzo trimestre 2017 l’indagine congiunturale dell’Alto Milanese ha registrato nel complesso un leggero incremento della produzione industriale con differenti intensità per settore e mercato di sbocco, considerato il minor numero di giornate lavorative per la pausa estiva. Rispetto alla rilevazione precedente, il 21% del campione ha segnalato aumenti produttivi, il 17% una contrazione e il 62% non ha avuto variazioni.

La situazione è comunque in miglioramento rispetto al 2016 quando solo il 17% delle stesse aziende dichiarava una crescita della produzione. A livello di singoli comparti, si evidenzia un progresso per il meccanico e la filiera moda, sostanziale stabilità invece per quello chimico-plastico. Il livello delle scorte di prodotti finiti è lievemente calato. Il portafoglio ordini è a due velocità, diminuisce la domanda interna mentre è positiva quella estera. Per la prima volta dall’inizio del 2017, l’export ha ripreso il passo a un ritmo superiore rispetto alle commesse interne. Il clima di fiducia dimostra un proseguimento della fase espansiva registrata nei primi sei mesi e si prevede un fine anno ancora favorevole per l’incremento sia della domanda sia dell’attività produttiva.

Impulsi positivi che provengono non solo dal commercio internazionale, in rilancio anche tra i mercati avanzati, ma anche dai dati interni. Secondo l’ultima indagine del Centro Studi Confindustria, la produzione industriale sale più dell’atteso e la forbice tra i dati qualitativi e quelli quantitativi si chiude verso l’alto. Nonostante l’accesso al credito si sia mantenuto in freno per molte aziende, la propensione a investire è più frequente in tutti i settori analizzati e circa il 62% ha in programma spese in conto capitale per il prossimo semestre. Nel periodo luglio-settembre il fatturato cresce per il 21% degli intervistati, rimane invariato per il 41% e cala per il 38%. Sostanzialmente stazionarie le previsioni di fatturato a breve termine. Il 45% delle imprese si attende aumenti delle vendite rispetto al 33% del secondo trimestre, il 47% ricavi stabili e solo l’8%, contro il precedente 5%, una contrazione. 

Stabili i livelli occupazionali. Settore Meccanico. Avanza la produzione industriale, seppur in modo contenuto, con il grado di utilizzo degli impianti giudicato discreto e il fatturato in lieve contrazione. In diminuzione le scorte, mentre il portafoglio ordini conferma una certa tenuta dei livelli sia per le commesse interne, sia per quelle provenienti dall’estero. Si prevede per i sei mesi a venire un aumento del fatturato, in particolare il 53% si aspetta un incremento dei ricavi e il 47% una stabilità, nessuno prevede una contrazione. Per quanto riguarda gli investimenti, è salita al 65% la quota di imprese che programma acquisti di macchinari e impianti.

Settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero. Produzione e fatturato in diminuzione per motivi di stagionalità, seguiti da un calo degli ordinativi. Stazionarie per il 47% delle aziende le aspettative di fatturato per il prossimo semestre, mentre quasi il 50% del campione ha in previsione nuovi investimenti. Settori Lavorazione Materie Plastiche e Chimico. Il comparto segna un consolidamento dei livelli produttivi. Se le vendite sono scese rispetto al periodo aprile-giugno, al pari della consistenza del portafoglio ordini, si confermano buone le aspettative di fatturato per i prossimi sei mesi, mentre passa da 50% al 73% la soglia di imprese che prevede di effettuare investimenti. 

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Pubblicato il 08 Novembre 2017
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