Flessibilità, pensiero critico, creatività, partecipazione e lavoro di squadra. Sono queste le caratteristiche fondamentali che deve avere un’industria “4.0“, emerse durante la tradizionale Assemblea di Confindustria Alto Milanese, tenutasi questa mattina, 13 giugno, nella sede della Pietro Carnaghi di Villa Cortese. Leggi qui: Pietro Carnaghi, un'azienda che non sente la crisi

“Smart & Connected“ è la nuova frontiera verso la quale l’industria moderna è improntata, una  dimensione rivolta alla connessione tra macchine, persone, prodotti. «Le tecnologie digitali sono ormai parte integrante della nostra quotidianità – ha affermato Giuseppe Scarpa, Presidente di Confindustria Alto Milanese -. Siamo sempre più connessi: per comunicare, socializzare e persino per divertirci. Per lavorare non si può prescindere dall’essere digitali». Quella della digitalizzazione quindi è una dimensione in cui siamo inevitabilmente immersi al giorno d’oggi, ma «in fondo in fondo siamo esseri umani» ha commentato Scarpa, ponendo in posizione di rilievo e in un’ottica di “realtà consolidata" la singola persona «con elevati contenuti di preparazione, con capacità di adattamento e responsabilità». 

La creatività nella progettazione è un altro dei fattori coadiuvanti nella realizzazione di un’impresa 4.0. A questo proposito Scarpa ha affermato che «a spingere noi imprenditori ad investire e a digitalizzare sono soprattutto l’intraprendenza e la volontà di restare competitivi giocando la carta obbligatoria dell’innovazione, perché i nostri competitor non stanno certo fermi». 

Anche Marco Grazioli, Presidente di The European House Ambrosetti ha voluto far leva sul fattore creatività, sostenendo che un’azienda deve essere all’avanguardia, cioè sempre rivolta al progresso, all’innovazione e non, invece, alla moda, la quale, secondo Grazioli, è da considerarsi un nemico per le realtà delle aziende. Il Presidente di The European House Ambrosetti ha riscontrato poi nella mediocrità un elemento negativo per lo sviluppo, sostenendo infatti che «tutte le volte che ci accontentiamo stiamo sbagliando. Non bisogna guardare i bilanci rispetto all’anno precedente, ma con uno sguardo costantemente rivolto al futuro». 

Il Direttore Generale della Pietro Carnaghi, Flavio Radice, il figlio Giuliano ed altri collaboratori della Pietro Carnaghi hanno ribadito i concetti di industria “Smart & Connected“, mettendo in rilievo alcuni aspetti di questa frontiera industriale, come l’abbattimento delle barriere tra azienda e clienti, esplicitando altre caratteristiche dell’industria 4.0. «Lo Smart Factory – ha spiegato Matteo Mazzola, responsabile del global service dell’azienda – è un sistema basato sull’acquisizione di innumerevoli informazioni da parte di un macchinario, sulla sua capacità di elaborare questi  dati e rispondere con input mandati all’esterno».

Gli interventi di Luigi Casero, Vice Ministro Economia e Finanze e Mauro Parolini, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia hanno messo poi in rilievo la possibilità di creare un ecosistema favorevole alle imprese, l’importanza collaborativa tra scuole e imprese, la permanenza e la stabilità del settore manifatturiero. 

Infine Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, ha fatto confluire i concetti fondamentali di “Smart & Connected“: «Sono le idee che cambiano il Paese» ha asserito Boccia, sostenendo la necessità di impegno e sacrificio del presente per costruire il futuro.  

All'assemblea presenti gli studenti del terzo anno di meccanica dell'istituto Bernocchi di Legnano, i quali hanno partecipato al progetto Assist, voluto da Confindustria regionale. 

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