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Carlo Penati e l’Instant Poem a Palazzo Marino

Domenica 16 giugno, il poeta legnanese Carlo Penati presenterà una forma particolare di scrittura poetica: l’instant poem

Domenica 16 giugno 2019 alle 10,30 nella sala consiliare di Palazzo Marino, in piazza della Scala 2 a Milano, il poeta legnanese Carlo Penati presenterà una forma particolare di scrittura poetica: l’instant poem.

L’incontro letterario, che avrà come titolo “La poesia oltre l’intenzione”, è organizzato da “Area P – Milano incontra la poesia” e sarà coordinato da Pino Landonio.

"In certe circostanze – sottolinea Penati –  mi trovo a scrivere di getto poesie che nascono istantaneamente dentro di me, sgorgano da sole, sollecitate dall'esperienza che sto vivendo: un concerto, una mostra, una recita di poesie, una conferenza, una fotografia… Qualcosa scatta in me e mi spinge a impugnare la penna e a scrivere versi in assoluta spontaneità sui fogli bianchi dei miei quadernetti moleskine. Un'improvvisazione poetica fatta da risonanze estemporanee nel dialogo interiore con il punto di origine; un calmo furore che produce parole che sono ad un tempo mie e non mie. In quei rari momenti la scrittura poetica mi immerge in uno stato di ebbrezza, di esistenza piena."

Una parte degli instant poem creati dal poeta legnanese sono pubblicati dal periodico on line del premio Lorenzo Montano “Carte nel vento” curato dalla rivista di ricerca letteraria Anterem di Verona (www.anteremedizioni.it).

Di seguito una delle poesie istantanee che verranno presentate nell’incontro di Palazzo Marino.

Variazioni Goldberg e Emily Dickinson

Venerdì 13 aprile 2018

giocano le mani in danze variate
accelerazioni e fughe
e lenti rimbalzi di suoni lontani
dove andrà la luce che le note
in rapida caduta richiamano
dall’aria di una notte densa d’aprile?
e quelle scale improvvise che assorbono
ogni desiderio di scrittura
che Emily senza tregua esprime
con la stessa insistenza
per quanto così leggera
nei giorni lunghi della sua clausura
come l’anima così sottile del pianista
in un corpo grande e un po’ sgraziato
ho temuto che tutto finisse
quando la mano si ferma
e sosta in uno spazio incerto
ma la musica continua
nelle tue parole così ingenue e sapienti
di pura poesia
non mi rassegno al passo di piombo della storia
la resa sarà l’ultimo respiro
perché quando me ne andrò
anche la mia anima non avrà più casa
la sua casa è il sole luminoso e folle
che di notte altrove arde
e nel suo nulla attrae ed affratella
e quando seguo i grappoli gustosi delle tue note
senza occhi vedo
lascio che altri arrivino dove non posso
e mi concedo infine il lusso della morte
qui qualcosa accade
difficile dire cosa
sento solo il fragore d’acque
e un canto ripetuto che ristora
mentre nessuna verità oscura la sera
i toni più bassi rivelano
il fondo irriverente delle cose
e sperano amore e comprensione
e nel rincorrersi incessante delle mani
senza alcuna fede respirano
forse cerco solo bellezza
e la sua assenza mi addolora

Carlo Penati

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Giugno 2019
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