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Vetrine spente e candele accese: Rescaldina “s’illumina di meno”

Per il quinto anno consecutivo il paese ha scelto di aderire all'iniziativa lanciata per la prima volta da Caterpillare di Rai Radio2 nel 2005

Vetrine a lume di candela, occhiali e bracciali luminosi, fasce cartarifrangenti, giocolieri e un grande inno nazionale a lume di candela: anche quest'anno Rescaldina ha spento le luci per accendere "M'illumino di Meno", l'iniziativa ideata dal programma Caterpillar di Rai Radio2 nel 2005 alla quale il paese guidato da Michele Cattaneo anche quest'anno, per la quinta edizione consecutiva, ha deciso di aderire.

[pubblicita] Per il 2019, alla richiesta di spegnere le luci che non sono indispensabili, Caterpillar ha scelto di affiancare il tema dell'economia circolare: «L'imperativo – spiegano dalla trasmissione – è riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare il "fine vita" delle cose. Perché le risorse finiscono, ma tutto si rigenera: bottiglie dell'acqua minerale che diventano maglioni, carta dei giornali che ritorna carta dei giornali, una cornetta del telefono diventa una lampada, fanghi che diventano biogas. L'economia circolare è una buona, anzi ottima, pratica sostenibile: dà alle cose una seconda opportunità, poi una terza e altre ancora. La bellezza del senza fine».

Due i cortei che hanno animato la versione "targata" Rescaldina di "M'illumino di meno": uno partito da via Gramsci, con la banda a fare da apripista, e uno partito da piazza Europa, animato dai giocolieri. Fino all'incontro in stazione, per cantare tutti insieme, tassativamente a lume di candela, l'inno nazionale. E anche negozi e ristoranti, come da copione, hanno fatto la loro parte, spegnendo le vetrine e organizzando cene e serate a lume di candela. Così come hanno fatto la loro parte le associazioni sportive del paese, tra stand e dimostrazioni lungo il percorso.

«Anche quest'anno "M'illumino di Meno" è stato un momento bellissimo – commenta il sindaco Michele Cattaneo –. La partecipazione ha superato quella degli scorsi anni. Probabilmente il segreto è stato coinvolgere i bambini invitandoli a portare tappi, scarpe vecchie per "iscriversi": questo li ha fatti sentire parte del progetto e dell'insieme. Abbiamo riflettuto, divertendoci, sul tema del risparmio energetico, della differenziazione e del rispetto dell'ambiente. È stato anche un bel momento per vivere insieme la stazione, un luogo da riconquistare e che non deve fare paura».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Marzo 2019
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