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“La Tribù degli zoccoli”, ultimo incontro di Alzheimer Cafè

Si conclude il 26 maggio il ciclo degli incontri di Alzheimer Cafè attivato a Villa Cortese presso il centro di aggregazione giovanile “il bivio”.

Sabato 26 maggio, con l’ormai tradizionale pomeriggio fuori porta a Ponte Vecchio di Magenta presso "La tribù degli zoccoli", si concluderà l’8° ciclo degli incontri di Alzheimer Cafè attivato a Villa Cortese presso il centro di aggregazione giovanile “il bivio”.

«In mezzo ad una natura incontaminata i nostri "ragazzi" (così i volontari di Croce Azzurra Ticinia Onlus chiamano i pazienti che partecipano all’Alzheimer Cafè) scrivono i promotori Associazione Croce Azzurra Ticinia one lus sezione Villa Cortese, Amministrazioni comunali piano di zona Legnanese, Volontari Alzheimer CafèStaf professionisti, medici, psicologi, arteterapisti, fisioterapisti-  potranno vivere l'ennesima esperienza di condivisione e risocializzazione accanto agli animali di questa fattoria didattica. Ancora una volta l'esperienza dell’Alzheimer Cafè contrasta lo stigma e l'alienazione dei pazienti e delle loro famiglie con attività ludiche insieme agli animali di questa Associazione, nata per diffondere il benessere nell’uomo immerso nella natura. L’ottavo ciclo si conclude, come da tradizione, con una restituzione che gli operatori faranno ai familiari sulle attività di fisioterapia e arte terapia svolte dai pazienti (a questo ciclo hanno partecipato residenti nei comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, Legnano, Busto Arsizio, Origgio; Garbagnate Milanese, Caronno Pertusella e Limbiate), a cui questa volta si sono aggiunti due incontri dedicati agli alunni delle scuole. "Ma l’e stai bel!"… se volessimo concentrare in una frase le emozioni e i vissuti di tutti i partecipanti alle sedute di attività condivisa con i ragazzi, l’espressione di Emilia sarebbe quella più adatta: con la spontaneità che la caratterizza, appena terminato l’incontro, ha sintetizzato con un sorriso e queste parole l’esperienza delle due ore appena trascorse.

Il progetto nato dalla collaborazione tra Croce Azzurra Ticinia Onlus, cofinanziato dalle amministrazioni comunali del Piano di Zona del Legnanese, insegnanti e alunni di una delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo Statale Tarra di Busto Garolfo, aveva l’obiettivo di:

– far conoscere agli allievi la Malattia di Alzheimer e i problemi che comporta al malato e a chi lo assiste,
– avviare un breve percorso educativo con l’aiuto delle insegnanti per fare emergere, discutendo in classe, i risvolti emotivi e sociali di questa malattia,
– far avvicinare gli studenti all’arte terapia,
– favorire la collaborare tra studenti ed ammalati in un contesto che potesse essere fonte di benessere per entrambi. 

Il percorso seguito è stato organizzato in modo da preparare in classe gli alunni, mediante una lezione tenuta da specialisti che presentassero loro la malattia e le attività di arte terapia proposte negli Alzheimer Cafè (foto 1 e 2); e successivamente farli lavorare in una seduta vera e propria a fianco dei pazienti (foto 3 e 4). Il progetto ha costituito una sfida per l’argomento piuttosto inusuale in un contesto come quello scolastico, abituato a confrontarsi con temi più vicini ai programmi didattici, e una sorta di laboratorio in itinere, da cui raccogliere impressioni e testimonianze da vari punti di vista (istituzioni coinvolte, insegnanti, ragazzi, operatori e pazienti), che permettessero di sondare l’impatto di iniziative come questa in termini didattici e di educazione su un problema di salute, come quello delle demenze, che interessa tutta la popolazione. L’intento di tutti coloro che hanno collaborato era quella di favorire l’incontro tra gli attori coinvolti (malati e ragazzi), che fosse occasione di benessere per entrambe. In effetti, gli ammalati hanno accolto la vitalità e la creatività degli alunni che, da parte loro, hanno sperimentato l’arte della lentezza e della pazienza. L’incontro emotivo che ha avuto luogo nel setting di arte terapia è stata una preziosa occasione per far sperimentare agli alunni come essere attenti ai bisogni degli altri, per provare a mettersi nei panni di chi ha difficoltà e, all’occorrenza, essere d’aiuto, dinamica base per imparare a costruire relazioni autentiche. Prima di tutto dalle parole dei volontari traspare la particolarità dell’esperienza che si vive in queste sedute “ci si sente utili, si creano nuove amicizie, si spende il tempo in maniera fruttuosa, si impara che il dolore non è sempre negativo e che può essere superato con un piccolo aiuto e ad apprezzare e ringraziare per quello che si ha”.   Ma anche dai racconti dei pazienti siamo sicuri di avere fatto vivere loro un piacevole momento di benessere. La speranza è di essere riusciti a gettare un seme che in futuro aiuti a seguire l’esempio di questi ragazzi e ad avvicinarsi ai malati e a relazionarsi con loro con quella semplicità di pensiero, quella facilità nell’utilizzo della comunicazione non verbale e quel buon umore che solo i più giovani sanno padroneggiare con tanta maestria».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Maggio 2018
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